Sale: pro e contro

 

sale: pro e contro

Ce lo sentiamo ripetere di continuo: bisogna mangiare poco sale. La quantità ideale, dicono i medici, è di 6 grammi di sale al giorno (che corrispondono a 2,4 grammi di sodio) per un uomo in buona salute del peso di circa 70 chilogrammi. Quasi la metà di quella che, stando alle recenti statistiche, consuma in media ogni italiano.

Il sodio in eccesso viene espulso con l’urina ma, quando questo meccanismo non funziona perfettamente, si accumula e provoca ipertensione, con il conseguente aumento del rischio di malattie cardiovascolari, oltre a favorire l’osteoporosi (provoca infatti l’eliminazione, attraverso le urine, di un’eccessiva quantità di calcio) e la formazione di calcoli. E c’è chi sospetta perfino che il consumo eccessivo di sale possa aumentare il rischio di cancro allo stomaco.

Ridurre il consumo di sale

Allora, l’unica è ridurre il suo consumo. Serve a ben poco, però, evitare di salare la bistecca o l’insalata. La maggior parte del sale che assumiamo è infatti nascosto nei cibi; e non solo nei formaggi, negli alimenti (carni e pesci) in scatola o negli insaccati, come si può facilmente intuire, ma perfino nei dolci industriali (biscotti, brioche…), nel pane (anche in quello toscano, che pure ne contiene meno), nei crackes, nei grissini…
Per ridurre davvero il sale in maniera significativa, quindi, bisogna cambiare modo di mangiare: invece di pane o grissini, meglio mangiare pasta o patate; evitare l’uso del dado (che arriva a contenere fino al 50% di sale) e, per insaporire gli alimenti, preferire le erbe aromatiche; preferire un carpaccio di carne o di pesce alla bresaola o al prosciutto…
Inoltre, è meglio ricorrere al sale con un ridotto quantitativo di sodio (in commercio se ne trovano di vario tipo) e, se si vive in una zona lontana dal mare, al sale iodato, al quale cioè è stato aggiunto dello iodio, una sostanze indispensabile per la sintesi di alcuni ormoni.
In generale, poi, meglio scegliere il sale marino integrale piuttosto che quello normale da cucina: mentre infatti quest’ultimo, più raffinato, contiene fino al 97% di cloruro di sodio (formato dal 40% di sodio e dal 60% di coloro), il sale marino ne ha di meno, a favore di altri minerali preziosi per il nostro organismo. E poi, nel processo di raffinazione vengono aggiunti degli sbiancanti che non fanno certo bene alla salute.

Infine, un consiglio sempre valido: mangiate il più possibile alimenti freschi, poveri di sodio ma ricchi di potassio, un elemento che contrasta gli effetti negativi del sodio.

Quanto sale c’è negli alimenti?

Ecco una tabella in cui è riportata la quantità di sale contenuta in alcuni alimenti di largo consumo.

Alimento

Mg di sodio per 100 g

grissini 5757
prosciutto crudo 2733
pecorino 1890
salmone affumicato 1880
gorgonzola 1450
cracker 1338
carne in scatola 1322
olive verdi 1305
cacao amaro in polvere 950
fette biscottate 881
conserva di pomodoro 800
pane 665
cheeseburger fast food 600
pizza con mozzarella 500
calamari 424
biscotti 400
tonno sott’olio 361
caramelle mou 300

 

C’è sale e sale!

Il sale ha una lunghissima storia, e in commercio ne troviamo di tanti tipi. Prima di tutto, bisogna distinguere tra sale e salgemma: il primo, il più diffuso in Italia, si estrae per evaporazione dall’acqua di mare nelle saline che si trovano sulle nostre coste; la seconda, che è un sale cristallizzato, deriva da antichi mari evaporati e si estrae in miniere sotterranee.
Ma poi, ci sono tantissimi tipi di sale, che provengono da tutte le parti del mondo, e ognuno ha caratteristiche particolari e una composizione che varia a seconda dei minerali con cui è venuto a contatto e del tipo di lavorazione. Eccone alcuni.

–       Il sale integrale di Cervia (presidio Slow Food), definito “dolce” dagli esperti perché povero di minerali  “amari” (come il solfato di magnesio) e particolarmente adatto per produrre salumi e formaggi stagionati.

–       Il sale artigianale di Trapani (presidio Slow Food), raccolto a mano con antiche tecniche. Ne esistono diversi tipi: i “soffi di sale”, raccolti sulla superficie della vasche nelle giornate senza vento; il sale integrale, asciugato con un soffio di aria calda; i “cristalli di salina”, dei grossi cristalli bianchissimi che si macinano direttamente sui cibi.

–       Il sale hawaiano Alaea, il cui colore rosso è dovuto all’argilla vulcanica, ricca di minerali, che nella stagione delle piogge viene portata dai fiumi fino al mare.

–       II sale dell’Himalaya, di colore rosa più o meno intenso, purissimo e ricco di ferro. Viene racconto nelle miniere di Kewra, le più grandi del mondo, nel cuore delle rocce di montagne incontaminate.

–       Il fiore di sale della Camargue, considerato un po’ il “caviale del sale”, che si forma solo in particolari condizioni atmosferiche e viene raccolto a mano nelle acque di Aigues Mortes.

 

Sale: non solo sulla tavola

Esistono oltre 14.000 usi diversi del sale, e non solo in cucina. E alcuni sono decisamente curiosi!

–       Mai assaggiato il cioccolato al latte salato? Viene prodotto a Forlì, aggiungendo all’impasto un pizzico di sale di Cervia in grani.

–       Volete evitare che le candele colino? Immergetele in una soluzione di acqua e sale e asciugatele prima di accenderle.

–       Per staccare la fuliggine dalla canna fumaria (e dare al fuoco un bel colore giallo), gettate una manciata di sale nel camino.

–       Per togliere dall’interno dell’acquario i depositi di calcio, strofinateli con del sale (non iodato) e poi risciacquate abbondantemente.

–       In inverno, per evitare la formazione di ghiaccio sulle strade, si getta sale misto a sabbia.

–       Per deodorare le scarpe di tela, mettete al loro interno un po’ di sale: assorbe l’umidità e i cattivi odori.

–       Per togliere una macchia di vino da una tovaglia, asciugatela con uno straccio e poi copritela con del sale, che assorbirà il vino. Una volta secco, risciacquate il sale e lavate come al solito.

–       Per denti sani, fate ogni sera degli sciacqui con acqua e sale (integrale): disinfetta il cavo orale e disinfiamma le gengive.

–       Un bel bagno al sale integrale allevia le irritazioni e i gonfiori della pelle.

–       Per purificare e tonificare la pelle, un potente esfoliante naturale è costituito da un massaggio con una spugna un po’ ruvida immersa in una soluzione di due cucchiai di sale in un litro di acqua.

 

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

2 commenti su “Sale: pro e contro

  1. Ma i crackers citati sono quelli salati o non salati in superfice??
    I non-salati in superficie come si porrebbero nella classifica rispetto agli altri alimenti?

    1. In realtà, per quel che riguarda la quantità di sale, la differenza tra i cracker salati in superficie e quelli non salati in superficie è quasi nulla: in pratica, si tratta solo di una questione di sapore, perché in quelli con il sale in superficie percepiamo subito il gusto salato.
      Buona giornata!

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