S.O.S. capricci

Tutti i bambini li fanno, e mettono sempre a dura prova i nervi di chi si occupa di loro, che siano genitori, nonni, o baby-sitter. Basta qualche “astuzia” però per riuscire a fronteggiarli e ridurre i danni. Tanto più che noi nonni abbiamo l’indubbio vantaggio di poter essere oggi, ogni tanto, un po’ più indulgenti di quando eravamo genitori.

Dopo l’anno, tutti i bambini scoprono improvvisamente la parola “no”, che sembra diventare ben presto la loro preferita. Anche quando crescono, però, continuano ad apprezzare il magico potere di questa parola, e si abbandonano a vere crisi di rabbia quando non riescono a ottenere quello che vogliono.

Pochi no, ma fermi

Che fare? Prima di tutto, una buona notizia per noi nonni: possiamo essere molto più indulgenti di quando eravamo genitori. Se siamo coerenti, e non poniamo dei divieti che non riusciamo a far rispettare… beh, può bastare. Naturalmente, a patto di allinearci, sulle questioni più importanti, alle scelte educative di fondo dei genitori.
Perciò, il consiglio è quello di opporre ai capricci del bambino pochi “no”, ma fermi e autorevoli, senza gridare e perdere la pazienza (se ci riusciamo), oppure prendere fin dall’inizio una posizione più possibilista, lasciandoci così la porta aperta per accondiscendere al capriccio se proprio non riusciamo a convincere altrimenti il nostro “adorabile” nipotino senza dargli l’impressione di aver vinto proprio su tutti i fronti. E, soprattutto, evitiamo di lasciarci trascinare in un vortice fatto di sgridate via via più spazientite, che finiscono in un “cedimento” completo.

Scegliere i “no” da dire, ma poi tenere il punto

Naturalmente, ognuno sceglie i “no” sui quali non transigere; meglio però cedere su alcune cose (un dolcetto, una caramella, un piccolo giocattolo…), ma “tenere il punto” sulle cose più importanti (vedere un programma televisivo non adatto ai bambini, rispondere male…). In ogni caso, teniamo presente che i capricci sono per i bambini un modo di mettere alla prova le regole imposte dal mondo dei “grandi”. In questo senso, sono una tappa normale e importante del loro sviluppo, che serve ad affermare il loro bisogno di indipendenza.
È altrettanto importante però per il bambino sentire che ai suoi capricci vengono opposti dei “no” fermi e motivati, dei limiti che gli danno sicurezza e che vengono da un’autorità superiore alla sua.

Strategie di sopravvivenza ai capricci

Prevenire stanchezza e fame

La stanchezza e la fame aumentano le probabilità di una “crisi di capricci”: meglio tenerne conto, soprattutto se si prevede di stare a lungo fuori casa. Meglio premunirsi con qualche piccolo snack  e prevedere una sosta-riposino (magari portandosi dietro il passeggino, anche se il bambino non lo usa più).

Minimizzare il capriccio

Manteniamo sempre la calma e cerchiamo di minimizzare il capriccio. Niente di peggio che alzare la voce con frasi tipo “Basta così!”, “Ora smettila!”… tanto più che non hanno alcun effetto.

Se il capriccio diventa una vera a propria crisi di rabbia, in cui il bambino urla, scalcia e si butta a terra… cerchiamo di ignorarlo: si calmerà da solo, pian piano. Se non è possibile farlo (per esempio,  n un luogo pubblico), portatiamolo in un luogo tranquillo e aspettiamo che “sbolla”, ma sempre senza agitarci.

Intavolare una trattativa

Facciamoci spiegare che cosa desidera, e poi, se è il caso… intavoliamo una trattativa: se riusciamo a mantenere la calma e a parlare al nostro nipotino in modo sereno, anche lui pian piano si calmerà e sarà disposto a essere più ragionevole. Una volta trovato un accordo, però, sforziamoci di rispettarlo e pretendiamo che anche lui lo rispetti: vuole il gelato ora? Non lo avrà nel pomeriggio. Vuole guardare un certo cartone animato? Va bene, ma finito quello la televisione si spegne fino a sera…

Distrarre il bambino

Cerchiamo di distrarre il bambino con un gioco o un libro. Alla peggio, se siamo in casa, mettiamolo davanti a un DVD con i suoi cartoni animati preferiti.
Facciamolo ridere, per esempio raccontandogli dei capricci che facevano la sua mamma o il suo papà quando erano piccoli.

Sul tema dei capricci, su noinonni.it trovi altri articoli anche a questi link:
Il momento del “no!”
Risponde lo psicologo – Quando il bambino ci sfida
Le esplosioni di ira dei bambini

 

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