Famiglie ricostituite con un nuovo partner: il punto di vista dei nonni

Figli che si separano, che ricostruiscono un nuovo nucleo familiare insieme a un altro partner… È un’esperienza comune a molti nonni, e che non sempre è facile da “gestire”. Per questo accogliamo volentieri il testo di una lettrice che ha partecipato a un incontro tra nonni che la stanno vivendo, e che si confrontano per arrivare a capire in che modo affrontarla al meglio, per loro stessi, per i figli e per i nipoti.

 

Il numero dei fallimenti dei matrimoni cresce e proporzionalmente cresce anche il numero delle coppie ricostituite, e quindi l’arrivo nell’assetto familiare di un nuovo partner. I nonni si trovano coinvolti in tutto questo, e non sempre riescono a mantenere la necessaria serenità.
Per me, un aiuto importante è venuto dallo scambio di esperienze con altri nonni che vivono la stessa situazione, con la guida di una psicologa competente. È un gruppo che si è formato a Milano, con psicologhe   esperte di questo tema, che hanno anche sperimentato dei momenti di condivisione con figli di genitori separati e conviventi.
Certo, non ci si può aspettare che da questi incontri escano risposte rapide e soluzioni soddisfacenti per tutti, ma il non restare da soli offre un aiuto importante . Infatti innanzitutto si scopre una grande varietà di situazioni concrete, al di là dei dati statistici che parlano solo di numeri di coppie divise e di convivenze. E la scoperta e l‘ascolto di questa grande varietà è il primo passo per decentrarsi, per non considerare la propria esperienza come unica, per cercare di vedere le cose anche con gli occhi degli altri.
“Decentrarsi” è a mio parere il termine chiave, e significa:

  • nella relazione con i figli separati/conviventi, essere meno reattivi e mettere a fuoco con più obiettività la propria posizione nei loro confronti, le vere preoccupazioni, senza fermarsi a se stessi e alle proprie reazioni (esserci restati male, il giudizio negativo sull’uno o sull’altro coniuge, generalmente quello che non è il proprio figlio, la diffidenza per il nuovo partner…).
  • nella relazione con i nipoti, imparare a essere più liberi e meno angosciati; un atteggiamento che può permettere ai nonni di individuare una modalità più ricca di relazione e di dialogo coi loro. In questo modo, e pur mantenendo un’assoluta discrezione, potrebbero anche emergere indicazioni utili sul tema del loro rapporto con papà, mamma e partner. Infatti spesso i figli di separati, per avere buoni rapporti con papà e mamma, non osano esprimere certe loro paure e difficoltà, che magari vengono fuori più facilmente quando parlano con altri bambini o ragazzi che vivono la loro stessa esperienza.

Un altro tema importante emerso dal confronto è quello legato alla necessità di inserire gradualmente il nuovo partner. Una gradualità importante sia per i nonni, che talvolta sono legati al partner precedente e hanno qualche rigidità nell’accettare il nuovo compagno/compagna, sia per i figli, i cui sentimenti vanno ascoltati, accolti e valorizzati. Per loro, è indispensabile avere la sicurezza che i propri genitori, pur divisi, li amano. E questa naturalmente è un’indicazione fondamentale per i nonni, che sono coloro che restano, un punto che non cambia della famiglia.

Lettera di una nonna

 

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