Leggere per crescere

nonna-bambina-libro-letturaAnche la scienza ora ci dà ragione: i bambini abituati fin da piccoli alla lettura, a scuola hanno un vocabolario più ampio, scrivono meglio e si esprimono in maniera più precisa. E insomma, in definitiva, hanno voti migliori dei bambini che non leggono.
A dirlo, confermando ciò che noi nonni sappiamo già da tempo, è questa volta uno studio della Boston University (USA).
Leggere insieme ai nipoti quindi non è solo un grande piacere, o un sistema per tenerli tranquilli, ma un modo per aiutarli davvero a crescere aiutando il loro apprendimento linguistico, sviluppando la loro fantasia, aiutandoli a immaginare mondi sconosciuti disegnati dalle parole, sviluppando la loro capacità di attenzione.
Non solo: è proprio nei primi anni di vita che imparano l’amore per la lettura, che poi li accompagnerà tutta la vita. E poi, leggere insieme, o ascoltare la mamma, il papà, la nonna o il nonno che leggono una storia, magari stando accoccolati insieme sul divano, è per il bambino un modo anche per creare un legame profondo.

Come leggere

Ma quali sono i segreti per una “buona” lettura? Prima di tutto, cerchiamo di rendere la lettura un’abitudine quotidiana, quasi un appuntamento fisso nella giornata, in un momento in cui ci sia silenzio, e naturalmente con la televisione spenta.
Poi, teniamo il libro in modo che il bambino, anche se non sa ancora leggere, possa seguire il racconto attraverso le immagini. E cerchiamo di trasformarci in “attori”: variamo il ritmo di lettura, cerchiamo anche di cambiare un po’ la voce a seconda del personaggio. E lasciamo che il bambino partecipi alla lettura facendoci delle domande, oppure facciamogliene noi.
Infine, permettiamogli di scegliere i libri che preferisce e rileggiamoglieli quando lo chiede (anche molte volte, come capita semore), ma cerchiamo di guidarlo verso i libri adatti alla sua età, senza scegliere quelli “troppo avanti”.

Che cosa leggere

Quando il bambino è molto piccolo, diciamo fino a un anno, basta limitarsi a ninne nanne e canzoncine. Dopo si può passare alle filastrocche e ai libro con piccole storielle molto semplici, con pochi personaggi. A partire dai tre-quattro anni possiamo leggere ai bambini le fiabe classiche, più complesse e lunghe e con diversi personaggi. E non dobbiamo preoccuparci, anche se ci sembra che possano fare paura: i personaggi “cattivi” (la strega, il lupo, l’orco…) possono aiutare i bambini a esorcizzare le proprie paure. Evitiamo quindi di saltare i passaggi che ci sembrano paurosi, così come è meglio non semplificare il linguaggio delle fiabe: i bambini deducono il significato delle parole dal contesto e, se non capiscono, chiedono; anche così il loro vocabolario diventa più ampio e più preciso.

Se il bambino smette di leggere

Fin qui, tutto sembra perfetto. Noi nonni però sappiamo che non è così, e che succede che il bambino, che da piccolo sembrava apprezzare moltissimo la lettura, crescendo la abbandoni completamente. E allora che fare?
Certo, è una cosa che ci dispiace molto, ma evitiamo di forzarlo: se diventa un obbligo… addio piacere!
Quello che possiamo fare è prima di tutto… sperare che le ore passate insieme a leggere quando era piccolo “tengano” e che quindi, passato il momento del rifiuto, il nostro nipotino riscopra da solo il piacere di leggere.
Però, facciamoci un esame di coscienza anche noi: capita infatti che, una volta iniziata la scuola, smettiamo di proporre la lettura al nostro nipotino come un piacere e un modo di stare insieme, e cominciamo a proporla come un dovere. E poi, quando il bambino ha imparato a leggere, magari smettiamo di leggere per lui; invece i pedagogisti dicono che sentirsi leggere qualcosa è fondamentale anche per i bambini più grandicelli.
In ogni caso, cerchiamo di instaurare delle buone abitudini. Per esempio, quella di andare in biblioteca, magari una volta alla settimana, come un appuntamento fisso. In molte biblioteche c’è un angolo dedicato proprio ai bambini, dove possono andare, sfogliare i libri, lasciarsi incuriosire… e quindi leggere. Ed è un’abitudine che possiamo instaurare proprio noi nonni, magari nel tempo in cui i nipotini ci vengono affidati.
E poi, facciamoli sentire grandi, per esempio facendo una tessera per loro, in modo che possano scegliere autonomamente i libri da prendere in prestito.

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