In campeggio in una stanza

Il campeggio è una delle passioni dei bambini. Anche se magari noi nonni apprezziamo poco le scomodità della vita in tenda, per i più piccoli starsene seduti intorno a un falò mangiando wurstel arrostiti alla fiamma e ascoltando storie, dormire nel sacco a pelo  e svegliarsi al canto degli uccelli è un’esperienza affascinante. E allora, perché non fargliela fare… nella propria camera? Non ci vuole molto per ricreare la magica atmosfera della tenda e rendere indimenticabile una notte passata dai nonni!

Prima di tutto, sistemate la camera. Non ci vuole molto, basta un po’ di fantasia. Allestite un angolo della camera disponendo i sacchi a pelo su un tappeto per staccarli dal pavimento. Se disponete di piccoli materassi, potete mettere per terra questi, rivestendoli con un lenzuolo.
Una volta fatto questo, bisogna preparare la tenda, che farete molti semplicemente con delle lenzuola drappeggiate con l’aiuto di bastoni (vanno bene anche i manici delle scope) e di corde fissate a qualsiasi supporto.
Per creare la magica atmosfera del campeggio, procuratevi infine delle torce elettriche a pila, e datene una a ogni bambino.

E ora, un salto in cucina per preparare il menu da campeggio. Certo, ci vogliono i wurstel, da arrostire velocemente sotto il grill del forno. Ma il vero tocco di classe, che renderà indimenticabile il vostro “campeggio in camera”, sono gli s’more, il tipico dolce per cui vanno pazzi i veri campeggiatori. Preparatene un paio per ogni bambino, e tornare in camera con tutte le provviste e con un paio di caraffe di una bibita.

A questo punto, luci spente e… via al campeggio. Tutti seduti in cerchio, con le torce al centro, si mangia e si cantano delle canzoni.
E poi, c’è il momento della storia. Lasciate che siano i bambini a inventarla; se ce n’è bisogno, date voi lo spunto iniziale presentando una situazione, ma poi cedete la parola a uno dei bambini perché continui lui.
Per esempio, potete iniziare così: “C’era una volta un principe che tornava dalla guerra. Aveva fatto tanta strada, era stanco e affamato, ma il suo castello era ancora lontano. In groppa al suo cavallo, aveva valicato montagne e superato vallate, attraversato fiumi impetuosi e cavalcato sulla riva del mare. Ora stava seguendo un agevole sentiero che attraversava un bosco. All’improvviso, il sentiero terminò e il principe si ritrovò in una radura…” .
Uno dei bambini dovrà continuare, immaginando che cosa capita ora al principe (per esempio, incontra una fata? Una principessa che si innamora di lui? Un mago cattivo? Un animale fantastico che lo aiuta?…). A turno, poi, interverranno anche gli altri, cercando di comporre un’intera storia. Se occorre, di tanto in tanto interverrete nuovamente, per suggerire una svolta nella narrazione, ma lasciate che siano i bambini a inventare la storia.
E alla fine… tutti (anche voi, beninteso!) a nanna nei sacchi a pelo!

Disegno di Paola Minelli

 

4 commenti su “In campeggio in una stanza

    1. Sulla confusione, hai ragione…, ma non fa parte del “mestiere di nonna”?
      Grazie per i commenti!
      Annalisa Pomilio
      Redazione di noinonni.it

    2. Purtroppo sono molte le persone che, per la loro smania di tenere sempre tutto in ordine (SIA MAMME CHE NONNE) e senza nessuna confusione, impediscono ai bambini di vivere un periodo magico della loro vita. LI FANNO CRESCERE VELOCEMENTE, SECONDO I LORO ASSURDI VOLERI. Gli bypassano l’infanzia, li vogliono ADULTI A 3 5 7 ANNI! A casa mia, allorquando vengono i miei nipotini dò loro la licenza di fare TUTTO! (ovvio senza farsi male). Gli faccio fare i muratori, i fornai, i pizzaioli, i falegnami e poi li faccio perfino cucinare, etc. etc. Sono felicissimi e vorrebbero stare con me tutto il giorno! Io divento un bambino come loro, ma con tutta l’esperienza dei miei 66 anni. Poi, abbiamo stipulato, con le mani una sopra l’altra, un patto d’onore: dobbiamo rimettere tutto in ordine senno’ sono GUAI!!! CIAO A TUTTI. SALVATORE CONTE

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