I due fratellini e la maga Jaga – Fiaba popolare russa

I-due-fratellini-e-la-maga-B3C’erano una volta un contadino e sua moglie che avevano due figli: una bambina, Maria, e un bimbo piccolo, Ivan.
“Figlia cara” disse la madre, “noi andiamo a lavorare, stai attenta al tuo fratellino! Non uscire dal cortile e fa’ la brava!”
Il padre e la madre se ne andarono e la bambina dimenticò ciò che le era stato raccomandato: mise il fratellino a sedere sull’erba sotto la finestra, corse fuori in strada e cominciò a giocare e divertirsi dimenticandosi di tutto.

Arrivarono in volo le oche selvatiche, sollevarono il bambino e lo portarono via.
Maria tornò e vide che il fratello non c’era più; corse di qua e di là, ma non lo trovò. Lo chiamò e richiamò, pianse e implorò, ma il fratellino non rispose.
Allora corse nei campi e riuscì appena a scorgere in lontananza, per un attimo, le oche che volavano via e poi sparivano dietro l’oscuro bosco. La bambina capì così che erano state le oche a portare via il fratellino: da lungo tempo la gente diceva che queste oche portavano via i bambini piccoli.
Maria si gettò al loro inseguimento. Corse e corse, per campi e per boschi. A un certo punto vide una stufa.
“Stufa, stufetta, dimmi: dove sono volate le oche?”
La stufa rispose: “Mangia una delle mie focacce di segala e te lo dico.”
“Sì, stai fresca! A casa mia non mangio nemmeno quelle di farina bianca…”
La stufa non le disse dove erano volate le oche e la bambina proseguì.
meloDopo un po’ vide un melo. “Melo, melo, dimmi: dove sono volate le oche?” “Mangia una delle mie mele selvatiche e te lo dico.”
“Una mela selvatica? A casa mia non mangio nemmeno quelle del frutteto…”
Il melo non le disse dov’erano volate le oche e la bambina proseguì.
Andò avanti e vide un fiume di latte che scorreva tra rive di panna montata. “Fiume, dove sono volate le oche?”
“Bevi del mio latte e te lo dico.”
“A casa mia il latte non lo guardo nemmeno…”
Il fiume non le disse dov’erano volate le oche e la bambina proseguì.

Si stava ormai facendo sera quando Maria vide una casetta con una sola finestra che si reggeva su una zampa di gallina e ruotava su se stessa. Nella casetta la vecchia Jaga, la maga, stava filando il lino e il fratellino era seduto su una panca. La bambina entrò.
“Buonasera, nonnina!”
“Buonasera, bambina! Perché sei venuta qui?”
“Ho camminato per pantani e paludi e sono entrata per scaldarmi.”
“Intanto mettiti a filare il lino.”
La maga Jagà le diede il fuso e se ne andò.

topolinoMaria si mise a filare e all’improvviso da sotto la stufa saltò fuori un topolino che le disse: “Bambina, bambina, dammi da mangiare e ti dirò una cosa che ti riguarda.”
La bambina gli diede un po’ di cibo e il topolino le raccontò: “La maga Jaga è andata ad accendere il bagno: ti lava per bene, poi ti mette nella stufa, ti fa arrosto e quindi ti mangia.”
Maria si spaventò e pianse, ma il topolino continuò: “Non aspettare, prendi il tuo fratellino e scappa, mentre io filerò il lino al posto tuo.”

La bambina prese il fratellino e scappò via.
La maga Jagà di tanto in tanto si avvicinava alla finestra e domandava: “Bambina, stai filando?”
E il topolino le rispondeva: “Si, nonnina, filo.”
Quando il bagno fu ben caldo, la maga Jaga andò a prendere la bambina, ma nella casa non c’era più nessuno. Allora la maga gridò: “Oche, volate, inseguiteli! La bambina ha portato via il fratellino!”

I-due-fratellini-e-la-maga-A3Intanto, la sorellina e il fratellino correvano e arrivarono al fiume di latte. La bambina vide che arrivavano le oche.
“Padre fiume, nascondimi!”
“Bevi il mio latte.”
La bambina bevve e ringraziò, il fiume la nascose. Le oche non li videro e volarono oltre.
La bambina e il fratellino ripresero a correre, ma le oche tornarono indietro. Che cosa fare? Intanto i bambini arrivarono al melo.
“Padre melo, nascondimi!”
“Mangia una delle mie mele selvatiche.”
La bambina mangiò in fretta e ringraziò, il melo li protesse con i rami e li coprì con le foglie. Le oche non li videro e volarono oltre.
I bambini ripresero a correre. Corri e corri, ormai erano quasi arrivati. Le oche però li avevano visti. Schiamazzarono, si fermarono sbattendo le ali e stavano per afferrare il fratellino. Dove nascondersi? La bambina vide la stufetta. “Madre stufa, nascondimi!”
“Mangia la focaccia di segala che ho sfornato.”
Maria svelta mangiò in un boccone la focaccia e, insieme al fratellino, si nascose nella stufa.

Le oche schiamazzarono a lungo, volarono e volarono tutt’intorno e infine se ne tornarono dalla maga Jaga. La bimba ringraziò la stufa e insieme al fratellino tornò a casa, dove li aspettavano la mamma e il papà.

Gli iscritti hanno ricevuto questa fiaba in formato PDF, da scaricare e stampare, allegata a una newsletter di noinonni.it. Unendola alle altre, possono così formare il libro delle fiabe di NoiNonni®.
Per ricevere la newsletter, iscriviti cliccando su questo link: iscriviti-alla-newsletter-di-noinonni.
Se vuoi ricevere anche tu questa filastrocca in formato PDF, scrivici a [email protected]: te la invieremo!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *