Morire di parto oggi in Italia

Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal CCM (il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) mette in luce che il  numero delle donne che muoiono di parto in Italia è sottostimato: anziché 3,9 morti materne per 100 000 nati, come sostenuto da uno studio della rivista Lancet pubblicato qualche mese fa, il rapporto sarebbe di 6,4 per 100 000. Questo dato è stato calcolato attraverso uno studio condotto  nelle regioni di Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia.
Come mi tanta disparità di dati? In realtà, dicono i ricercatori, per una stima corretta della mortalità legata alla gravidanza e al parto bisogna prendere in esame anche le patologie che si presentano nel periodo successivo a parto, fino ai “fatidici” 40 giorni di cui parlavano le nostre nonne.
Dalla ricerca emerge anche che il rischio di complicanze raddoppia quando la donna ha più di 35 anni, se si tratta di una cittadina straniera, se ha un basso livello di istruzione e se ha avuto un taglio cesareo (in questo caso, il rischio di morte materna pare che addirittura sia tre volte più alto).

 

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