Nonna Annalisa racconta – Per la festa della mamma
Può sembrare una festa “consumistica”, una di quelle ricorrenze introdotte relativamente da poco per promuovere la vendita di alcuni prodotti: in Italia è “nata” ufficialmente nel 1958, legata al mese mariano per eccellenza, ma anche all’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, cioè ai tradizionali produttori di fiori liguri (e per mia madre, rigorosa donna d’altri tempi, era esattamente questo: un’operazione di marketing).
Però è bello avere una festa tutta per noi, noi mamme di ieri che ancora possiamo guardare con tenerezza i nostri figli e attraverso di loro i nipoti, continuando a sentirci avvolte da quella rete di affetti che ci siamo costruite con pazienza (tanta) e tenacia (tanta) nel corso degli anni. Quindi sì, la festa della mamma è ancora un po’, magari anche solo un po’ (alcune mamme sono piuttosto suscettibili, in merito a questo indebito “allargamento”), anche la festa di noi nonne, in quella catena che fortunatamente non si è interrotta e che, pur nel cambio dei ruoli, lega le generazioni.
Pensavo questo, qualche giorno fa, mentre assistevo alla gioia e alla tenerezza con cui E., che ero andata a prendere al nido, accoglieva la sua mamma, al ritorno dal lavoro.
Io sono rimasta come sempre un passo indietro, commossa a vedere il suo salto di gioia e la corsa a perdifiato nel corridoio, fino all’ingresso, al primo tintinnio delle chiavi che ruotavano nella toppa. E poi, ferma a godermi l’onda travolgente della sua gioia, mentre si infilava tra le gambe della mamma, ancora impacciata dalla borsa e dai pacchi che le ingombravano le mani, nell’urgenza di essere presa in braccio, di sentire il suo calore, il profumo, le coccole… Non volevo turbare questo momento, e poi sono andata via appena possibile: E. ha diritto ad avere tutto il tempo e tutta l’attenzione dei genitori, quando sono con lei, senza la presenza ingombrante di questa vecchia nonna. Però intanto mi sono goduta un’iniezione di tenerezza doppia: per la mia “bambina” ormai così grande, mamma a sua volta, che oggi assapora le sensazioni e i doni (e i problemi e le preoccupazioni e i sacrifici, certo: tutto si deve conquistare!) di essere mamma; per la mia nipotina, per la sua esplosione di felicità, perchè la nonna certo è una bella cosa, le vuole bene, sa di essere amata (e coccolata… e anche viziata), ma la mamma e il papà sono una cosa diversa, ed è di loro che ha bisogno. Perciò… buona festa della mamma!