Il mio amico Nanuk: un bel film per la famiglia

Il-mio-amico-NanukUna favola ecologista, ma anche (o forse soprattutto) un bel racconto centrato sul tema dell’amicizia, del rapporto di complicità e di affetto che si crea tra un ragazzo e un animale considerato potenzialmente pericoloso, come un orso polare (e va bene che si tratta di un cucciolo, ma insomma …): è questa la storia del nel film Il mio amico Nanuk, nato da un soggetto di Brando Quilici (figlio di Folco), a cui si devono anche le spettacolari sequenze artiche, che lasciano lo spettatore senza fiato.

 

La storia è di quelle fatte apposta per le famiglie: Luke è un ragazzo che vive nella zona artica insieme a sua madre, una ricercatrice che fa di tutto, dopo la morte del marito, per proteggere i due figli da ogni pericolo.
Un giorno un’orsa bianca si avvicina al villaggio; le forze dell’ordine, per allontanare il pericolo, la catturano e la trasferiscono in un’area lontana. In questo modo però il suo cucciolo rimane da solo ed è ritrovato da Luke, che lo battezza Nanuk (che in lingua inuit vuol dire “orso vagabondo”9 e decide di riportarlo alla sua mamma.
Il ragazzo e l’orsetto intraprendono così un viaggio attraverso l’Artico. Un viaggio avventuroso, con alcuni momenti di pericolo (in cui sarà proprio Nanuk a tirare fuori dai pasticci il suo amico umano), nel corso del quale costruiranno una solida amicizia, fatta di complicità e di rispetto.

Una storia avvincente e commovente, dunque, che richiama nello spunto iniziale la vicenda di Daniza, che qualche tempo fa ha tenuto molti con il fiato sospeso, ma che racconta anche il percorso di crescita di un ragazzo, che attraverso questa amicizia diventa uomo e misura el proprie forze. Da vedere e da far vedere ai nostri nipoti!

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