L’incredibile storia di Winter il delfino

Un film commovente basato su una storia impossibile ma… assolutamente vera! È  L’incredibile storia di Winter il delfino, che sarà nella sale cinematografiche a partire dal 13 gennaio. Prepariamoci a portarci i nipotini… e a commuoverci con loro! Sì, perché è una di quelle storie che parlano di vita, di amore, di amicizia, di solidarietà; insomma, di tutto un mondo di emozioni che legano, pur con linguaggi diversi, uomini e animali, e che ci ricordano che possiamo e dobbiamo batterci per salvaguardare e proteggere anche le altre specie che insieme a noi  vivono sul pianeta Terra.

 

 

La storia è di quelle fatte per parlare al cuore di tutti.  Nel dicembre del 2005, in Florida, un pescatore trovò un piccolo delfino femmina impigliato nelle funi di una trappola per granchi che avevano bloccato la circolazione sanguigna nella coda. Ferito gravemente, il delfino venne subito trasportato al Clearwater Marine Aquarium (CMA), dove gli venne dato il nome di Winter ma dove, ahimè, perse la coda. Le sue probabilità di sopravvivenza ormai erano minime. Eppure, fu proprio allora che avvenne l’incredibile: tutto il personale dell’acquario si impegnò 24 ore su 24, sette giorni su sette, per  aiutare Winter, a cui fu applicata una protesi. Sì, proprio così: una nuova coda prodotta con un materiale morbidissimo, flessibile e duraturo, chiamato “Winter’s Gel”, che ha salvato non solo il delfino, ma ha cambiato la vita di tante persone con disabilità in tutto il mondo.
Il vero Winter, che interpreta se stesso nel film, oggi è il simbolo del coraggio e della speranza per milioni di persone, in particolare quelle che devono affrontare disabilità fisiche, colpite dalla sua straordinaria storia di recupero e riabilitazione.

Il film, a cui hanno lavorato attori del calibro di Morgan Freeman e Ashley Judd, è firmato dal regista Charles Martin Smith,  che dice: “Uno dei temi più importanti del film è che tutti noi – gli umani, gli animali, la natura – viviamo insieme; siamo parte di una comunità globale che va oltre il genere umano e penso che il film parli di questo in modo profondo e divertente, con cuore e umorismo”.

 

M.S.

 

 

 

 

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