Che aria tira nelle nostre scuole?

No, non alludiamo alle tante proteste che hanno accompagnato l’inizio dell’anno scolastico: per gli insegnanti  di sostegno che mancano, per le classi troppo numerose, per le strutture scolastiche in condizioni precarie, per i fondi che mancano… Rita Dalla Rosa punta il dito proprio sulla qualità dell’aria che respirano i nostri ragazzi tra le pareti scolastiche. E a questo tema dedica un libro, Aria pulita a scuola – Come difendere i nostri figli (e gli insegnanti) dall’inquinamento dentro le aule, pubblicato di recente dalla casa editrice Terre di Mezzo.
Rita Dalla Rosa è una giornalista esperta di consumi e attenta ai temi dell’ecologia e della difesa dell’ambiente, come dimostrano i due libri che ha già pubblicato per Terre di Mezzo, Casa tossica. Dalla cucina alla camera da letto, come difendersi dai veleni domestici e Vestiti che fanno male a chi li indossa e a chi i produce. Ora rivolge l’attenzione al mondo della scuola, e in particolare a un aspetto spesso sottovalutato, ma che in realtà riveste una grandissima importanza: la qualità dell’aria.

Il punto di partenza è sotto gli occhi di tutti: le aule sono ambienti sovraffollati e scarsamente ventilati, dove le sostanze inquinanti finiscono per accumularsi. Ma da dove vengono? Certo, in parte provengono dall’esterno, dalle nostre città piene di smog; in buona parte però vengono dall’interno della scuola. Sono agenti chimici, rilasciati dagli arredi, dalle vernici, dai materiali che rivestono pareti e pavimenti, da gessetti e pennarelli, dai prodotti usati per le pulizie… Ma sono anche elementi biologici, come gli acari della polvere, le muffe provocate dall’umidità, i batteri, o fisici, come il randon o i campi elettromagnetici… Insomma, l’aria che si respira a scuola è molto peggiore di quella esterna.
Le conseguenze? Naturalmente, mal di gola, raffreddori e influenze, soprattutto per i bambini più piccoli, che hanno un sistema immunitario più fragile, respirano più velocemente degli adulti e accumulano una concentrazione di inquinanti maggiore in rapporto alla loro massa corporea. E non basta ancora: l’inquinamento scolastico è ancora più dannoso per chi soffre di asma o di allergia, malattie in rapido aumento tra i più giovani. Non a caso rapporto della Quinta conferenza ministeriale su salute e ambiente ha messo in luce che più del 33% delle malattie nei bambini al di sotto dei 5 anni è dovuto a fattori ambientali e che un adolescente su quattro soffre di malattie legate ad asma e allergie.
Ma le conseguenze dell’inquinamento vanno ancora più lontano, e investono il rendimento scolastico dei nostri ragazzi. Recenti studi hanno infatti evidenziato il rapporto tra qualità dell’aria all’interno delle aule e rendimento scolastico: aria più pulita equivale a una pagella con voti migliori.

E allora, che fare? Il libro di Dalla Rosa è una miniera di informazioni e di preziosi consigli rivolti alle famiglie e agli insegnanti per limitare i pericoli legati all’inquinamento. Si va dai rimedi più semplici e di facile attuazione a quelli che richiedono un maggior impegno finanziario e progettuale e chiamano in causa le amministrazioni pubbliche.
Qualche esempio? Gli accorgimenti più semplici, che tutti possono mettere in atto,  sono quelli di arieggiare gli ambienti per 5-10 minuti più volte al giorno per ridurre i livelli di CO2, poiché il rendimento e l’attenzione degli studenti possono essere influenzati da sovraccarichi di anidride carbonica presente in aula; di pulire le lavagne con un panno umido per evitare che la polvere del gesso si disperda nell’aria; di prestare attenzione alla qualità dei pennarelli e degli evidenziatori che si acquistano, perché spesso contengono dei solventi che evaporano a contatto con l’aria; di non usare colori o evidenziatori che emanano gradevoli profumi alla frutta, in quanto contengono ulteriori sostanze chimiche tossiche, che possono invogliare i bambini a fiutarli…
Rimedi più complessi, che richiedono che le scuole si accollino delle spese (con fondi che purtroppo non hanno quasi mai) sono per esempio l’istallazione di un ventilatore nei bagni per contrastare la formazione delle muffe o l’acquisto di arredi che non contengano formaldeide (almeno quando bisogna sostituire quelli esistenti, che quasi sempre ne contengono grandi quantità).
E poi, c’è quel 36% delle scuole italiane che avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione per i quali mancano i fondi, e che quindi continuano ad avere tutta una serie d problemi che incidono anche sulla qualità dell’aria.

Insomma, Aria pulita a scuola, se da un laro traccia un quadro accurato e documentato con grande ricchezza di dati della situazione dell’edilizia scolastica oggi in Italia e delle sue conseguenze sulla salute dei bambini, dall’altro si propone non come un libro di denuncia, ma come un utile manuale in cui trovare consigli e rimedi che ognuno di noi più applicare per proteggere la salute dei bambini e dei ragazzi anche all’interno delle aule scolastiche.

 

 

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