A Trento, in visita al Museo dell’Aeronautica Caproni

museo-dell'aeronautica-caproni-trentoA Trento c’è un bellissimo museo da visitare anche con i bambini: è il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni.

Non aveva ancora 24 anni, Gianni Caproni, quando il prototipo da lui costruito, il Ca.1, si alzò in volo per la prima volta. Questa data, il 27 maggio del 1910, segnò l’inizio della sua lunga e fervida attività di imprenditore che seppe non solo credere nelle potenzialità dell’aviazione quando era ancora agli albori, ma anche rinnovarsi continuamente proponendo soluzioni tecniche sempre all’avanguardia.
Una storia appassionante, che coincide con quella dell’aviazione, e dell’aviazione italiana in particolare, e che oggi è possibile ripercorrere grazie al Museo dell’Aeronautica Caproni, un museo da non perdere, affascinante per noi, ma anche – e forse di più – per i nostri nipoti.

Una storia molto antica

Gianni-Caproni-al-tavolo-da-disegnoIl Museo ha una storia molto antica. Fin dai primi anni di attività, infatti, Gianni Caproni decise di conservare all’interno delle sue officine alcuni fra i suoi aerei più importanti. Sono questi aerei che, insieme ai cimeli storici, ai documenti, ai disegni eccetera raccolti da Timina Guasti, la moglie di Caproni, costituiscono il nucleo più antico della collezione oggi a esposta nel museo. Un museo che fu aperto già nel 1927 e che trovò la sua definitiva collocazione, nella sede vicino all’aeroporto di Trento dove si trova ancora oggi, nel 1992.

La visita del museo

Una visita al museo, dicevamo, equivale a rivivere cent’anni di storia dell’aeronautica. Gli aerei esposti sono tanti, e molti ci raccontano anche delle storie appassionanti come quella di Gino Allegri, il protagonista del “volo su Vienna” del 1918 a bordo dell’Ansaldo S.V.A.5; o quella dei piloti del Caproni Ca.6 del 1911, utilizzato nel corso della Grande Guerra; o ancora quella dell’aereosilurante Savoia Marchetti S.M.79 “Sparviero”, usato nella museo-caproni-aeronautica-trentoSeconda Guerra Mondiale.
Ma anche la storia dei velivoli con cui si iniziò a pensare a un utilizzo “civile” e su larga scala dell’aereo come mezzo da trasporto, come il progetto del Ca.60 “Transaereo”, concepito per collegare le due sponde dell’oceano con un volo per cento passeggeri; un aereo che restò allo stato di prototipo e di cui appunto il Museo conserva alcuni elementi.
Furono tanti i modelli varati dalle officine Caproni nel dopoguerra, dai grandi bombardieri ai mezzi da trasporto e soccorso sanitario, fino ai piccoli aeroplani da turismo e all’idrovolante “Caproncino”, e molti di essi sono oggi visibili nelle sale del museo. Che, oltre agli alerei,espone anche motori, strumentazioni di bordo ed equipaggiamenti in dotazione a velivoli e piloti lungo tutto il Novecento: insomma, tutto quello che aiuta il visitatore ad entrare davvero nel “mondo” dell’aeronautica.

A scuola di volo

La visita al museo però non è completa senza una sosta nella sezione “A scuola di volo”, in cui tutti, grandi e bambini, possono realizzare il sogno di volare utilizzando postazioni di simulazione di volo virtuale su aeroplani di ogni epoca, elicotteri, alianti e deltaplani.
Appassionante, in particolare, il simulatore ambientato nella replica in dimensioni reali dell’aeroplano Ansaldo S.V.A.5, dotato di sistema di pilotaggio corrispondente al vero e di sistema di visualizzazione dello scenario di volo su grandi schermi. Provate a proporlo ai vostri nipoti: siamo certi che continueranno a chiedere di tornare!

Informazioni: Museo dlel’aeronautica Gianni Caproni, Via Lidorno 3, Trento –  www.museocaproni.it – [email protected] – Tel. +39 0461 944888
Orari di apertura: sabato, domenica e nei festivi 10.00-18.00; dal martedì al venerdì 10.00-13.00 e 14.00-18.00.

Ecco alcune immagini del museo

 

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