Il Museo della carta e della filigrana di Fabriano

Il chiostro dell'ex Convento di San Domenico, che ospita il museo.
Il chiostro dell’ex Convento di San Domenico, che ospita il museo.

In visita al Museo della carta di Fabriano (Ancona), lì dove vive un’antica e affascinante tradizione.

Una città medievale, uno di quei gioielli artistici che l’Italia spande a piene mani. E, nel cuore di questa città, un museo che ci parla di una delle più antiche e gloriose tradizioni di questa città: quella della carta. Stiamo parlando di Fabriano, nelle Marche, e del suo Museo della carta e della filigrana, ospitato all’interno dell’ex convento di San Domenico, uno dei più bei complessi della città marchigiana.

D’altra parte, la tradizione della carta a Fabriano è antichissima e risale addirittura al Medioevo. Ed è proprio una cartiera medievale che è stata ricostruita nelle sale del museo; ed è una cartiera “viva”, che permette di seguire tutte le fasi della lavorazione.
La visita al museo, molto interessante per gli adulti, è affascinante anche per i bambini: equivale infatti a una sorta di viaggio nel tempo, che permette di tornare indietro di diversi secoli e di capire com’era il lavoro dei maestri cartai di un tempo… e di quelli che, ancora oggi, mantengono viva a Fabriano quest’antica tradizione.

La visita, sempre guidata, comprende la visione di un video sulla storia della carta e la visita alla ricca collezione di antiche carte e preziosissime filigrane di ogni epoca. Ma per i bambini (e anche per noi adulti) la vera meraviglia è la cartiera medievale, lì dove nasceva la carta a mano, con un procedimento complesso che viene spiegato passo passo, a partire dalla scelta e dalla preparazione degli stracci, la materia prima con cui si faceva la carta un tempo. Una volta selezionati e ripuliti, gli stracci vengono messi a macerare e battuti con dei potenti magli finché non diventano una poltiglia, la pasta da cui nascerà la carta.
È a questo punto che nella visita guidata si incontra il “lavorente”, che ripete gli stessi gesti che i cartai di Fabriano facevano già 700 anni fa: immerge nella pasta il “casso”, una forma rettangolare di tela delimitata da una cornice di legno, ed estrae la giusta quantità di pasta. Quindi passa la forma al “ponitore” che, dopo averla fatta scolare un attimo, la pone su un feltro di lana, dove il foglio di impasto si stacca dalla forma.
Quando si è formata una pila di fogli di carte e di feltro, alternati, vengono schiacciati da una pressa, in modo da perdere gran parte dell’acqua. Quindi i fogli vengono appesi ad asciugare negli “stendaggi”, grandi stanze ben areate.
Quando sono asciutti, l’ultimo passaggio: vengono immersi in una gelatina che permette di conservarli perfettamente. Quindi si fanno nuovamente asciugare, e sono pronti.

E poi, per i bambini c’è anche la possibilità di partecipare a un’attività tutta per loro. È il laboratorio “Siamo tutti Mastri Cartai“, aperto alle scolaresche ma anche ai gruppi organizzati, in cui i bambini possono cimentarsi nella creazione di un proprio foglio di carta filigranata, da portare con sé al termine della visita, con la guida dei mastri cartai del museo.

Una fase della lavorazione della filigrana
Una fase della lavorazione della filigrana

Affascinante, vero? Ma il museo della carta di Fabriano offre anche di più. Per esempio, sapete che cos’è la filigrana e come si ottiene? E sapete che questo “marchio” dei fabbricanti di carta si cominciò a usare già alla fine del 1200? E sapete che cos’è la tecnica “a cera perduta”? Oppure, quali sono le materie prime che si usano per fare la carta? O che cos’è la “calandratura”?… Ebbene, una visita al Museo della carta significa anche essere presi per mano e guidati alla scoperta dei tantissimi, affascinanti segreti di un materiale che ci circonda ogni giorno, ma di cui, in fondo, sappiamo così poco…

Informazioni: www.museodellacarta.com

Nelle foto qui sotto, le fasi di lavorazione della carta.

 

 

 

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