Il Carnevale in Val Venosta

zussl-carnevale-val-venostaCome scacciare il freddo invernale e risvegliare il grado, augurando una nuova annata con un raccolto abbondante? In Val Venosta hanno la risposta; con la corsa degli Zussl, che ogni anno si svolge puntuale il giovedì grasso. È una corsa riservata agli uomini e ai ragazzi del paese, e si svolge a Prato allo Stelvio (Bolzano). Tutti vestiti in bianco (ma con allegri tocchi di colore garantiti da fiocchi e fiori di carta crespa), con un grande campanaccio (può raggiungere anche i 20 kg di peso!) assicurato dalla vita, corrono per le strade del paese facendo un gran fracasso: è quello che serve, dicono da queste parti, per spaventare l’inverno e farlo fuggire via.
Carnevale-Val-Venosta-ZusslA dare il via alla corsa, però, non sono loro; anzi, gli Zusseln arrivano alla fine della festa. Prima, c’è un aratro trainato da sei uomini travestiti da cavalli bianchi, seguito da un seminatore con un cesto pieno di sementi che vengono lanciate verso gli spettatori per augurare fertilità e prosperità. Il corteo prosegue con altri personaggi tra cui “Zoch e Pfott” (il vecchio e la vecchia), che portano gli attrezzi per il lavoro nei campi e che simboleggiano l’inizio delle attività per i contadini, e si chiude, come dicevamo, con i campanacci.
La corsa degli Zussln però non è che un momento del Carnevale in Val Venosta; che nella regione dell’Ortler continua, con le classiche mascherate a cui partecipano sette coppie, tra le quali un pagliaccio, un musicista e “Zoch e Pfott”, che si esibiscono in tanti balli tipici di queste montagne passando da osteria a osteria.

E, se  siete in vena di manifestazioni folkloristiche,  la Val Venosta ve ne riserva anche un’altra, che si svolge ogni anno la prima domenica di Quaresima in diversi paesi della valle, da Silandro a Malles fino a Tubre in Val Monastero: l’antico rito dello “Scheibenschlagen”.
La settimana precedente tutti gli abitanti di questo tratto della valle sono impegnati nella raccolta di legno, paglia e tronchi di ontano nero o abete rosso, che vengono poi segati e trasformati in dischi con un foro al centro. Questi la prima domenica di quaresima, detta “Kassunta”, vengono utilizzati per preparare tanti “Kasfängga”, alti pali avvolti di paglia che all’imbrunire vengono bruciati con il legno raccolto. L’accensione del fuoco rappresenta il momento culminate del rituale, che si compie urlando a squarciagola perché originariamente si pensava che il baccano servisse ad allontanare i demoni. Successivamente vengono accesi i dischi in legno che, messi su bastoni flessibili in noce, vengono fatti ondeggiare in circolo, recitando una  rima come auspicio di fertilità e per benedire il futuro raccolto. Alla fine il disco incandescente viene colpito bruscamente, spezzando così la forma originale in diversi pezzi che volano via, formando una freccia luminosa nell’oscurità.

Informazioni: Consorzio Turistico Val Venosta, tel. 0473.620480,  [email protected]

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