Alla scoperta delle meraviglie del Sud: il Museo della Seta di San Leucio

Nella Reggia di Caserta, nel Quirinale, nel Vaticano, nello Studio Ovale a Whashington…   la bandiera di Buckingham Palace… Sono alcuni dei luoghi arredati con le magnifiche sete di san Leucio, la manifattura voluta dal re Ferdinando IV di Borbone vicino a Caserta. Stoffe meravigliose, sontuose e raffinatissime, nate in un opificio che è stato uno dei più sorprendenti esperimenti sociali del Settecento europeo, in cui il re Ferdinando ha voluto realizzare un’utopia: creare una realtà industriale fondata su principi di eguaglianza sociale ed economica.
Se volete rivivere quell’epoca lontana e affascinante e scoprire come nascevano questi tessuti straordinari, non vi resta che andare a San Leucio, a visitare il Museo della Seta.

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Ma prima di tutto, un po’ di storia. Era il 1773 quando Ferdinando IV, allora poco più che ventenne, fece recintare il bosco intorno al Belvedere di San Leucio, una ricca residenza rinascimentale dove amava ritirarsi lontano dalla vita di corte.
Pochi anni dopo però, dopo la morte del figlio Carlo Tito di appena tre anni, volle che nel luogo fosse costruito un ospizio per i poveri del regno e un opificio dove questi avrebbero potuto lavorare. Nacque così San Leucio, che crebbe rapidamente e si arricchì di ulteriori edifici.

A renderla unica però fu l’organizzazione voluta dal re. A ogni lavoratore della seteria veniva infatti assegnata una casa e per i suoi figli, maschi e femmine, era prevista l’istruzione gratuita a partire dai 6 anni; si era ammessi al lavoro non prima del 15 anni, con un orario di 10 ore al giorno (all’epoca in Europa lavoravano anche i bambini, e con orari ben più pesanti); le case erano dotate di acqua corrente e servizi igienici; c’era una cassa comune per provvedere alle necessità degli orfani e dei malati… Insomma, un’organizzazione assolutamente all’avanguardia per quei tempi (e sotto molti aspetti anche per i nostri!).

E oggi? Oggi possiamo rivivere almeno in parte questo splendore visitando il Museo della Seta. Una visita insolita ed emozionante, adatta anche ai bambini (a partire dai 9-10 anni). Il Museo infatti è diviso in tre sezioni. La più affascinante, per i bambini e i ragazzi, è la sezione Archeologico-industriale, dove è possibile vedere i macchinari e le attrezzature utilizzate per la produzione della seta. All’interno di questo villaggio-fabbrica infatti si svolgevano tutte le fasi della produzione, dall’allevamento dei bachi alle matasse, alla tintura e alla tessitura. Bellissimi in particolare i nove telai a mano, restaurati e funzionanti, che permettono di capire davvero, “sul campo”, come nascevano questi meravigliosi tessuti.
Altrettanto interessanti, ma forse più per noi “nonni” che per i nostri nipoti, gli appartamenti reali con belle sale affrescate, e i giardini reali, disposti su sette terrazze e oggi risistemati con piante e disegni che riproducono quelli originali.
A completare la visita, non perdete la casa del tessitore, un’abitazione-tipo degli operai di San Leucio, arredata con mobili e oggetti dell’inizio del ‘900, che rende bene l’idea delle atmosfere e del modo di vivere del tempo.

 

Informazioni: www.belvederedisanleucio.it

 

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