La magia del treno sulla “Transiberiana d’Italia”!

La chiamano “La Transiberiana d’Italia” ed è un treno davvero magico, che ci riporta indietro nel tempo e ci permette di viaggiare tra gli straordinaria paesaggi dell’Appennino abruzzese-molisano. Stiamo parlando del treno Sulmona-Isernia, una linea chiusa nel 2011 e riaperta come ferrovia storica nel 2014, per la delizia di tutti coloro che amano viaggiare non solo in splendidi luoghi geografici, ma anche a ritroso nel tempo, recuperando quel gusto di “muoversi con lentezza” che oggi, nell’era dell’alta velocità, si è perso completamente.

Un po’ di storia

La ferrovia fu iniziata nel 1892 e nacque per collegare Napoli all’Abruzzo. Completata dopo appena cinque anni, aveva un tracciato di 129 chilometri e raggiungeva pendenze elevatissime (fino al 28%) nel suo percorso, tra i 348 metri di altitudine di Sulmona e i 1268 di Rivisondoli-Pescocostanzo (la seconda più alta d’Italia dopo quella del Brennero).
Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, fu poi ripristinata nel 1960 e continuò il suo “servizio” di collegamento fino alla chiusura. Oggi, grazie all’associazione “Le rotaie” di Isernia, offre un ricco calendario di viaggi, ogni domenica e in concomitanza con eventi particolari (feste, mercati) in programma nei paesi che attraversa.

E oggi…

Questa, la storia. Ma un viaggio nella “Transiberiana d’Italia” è più di questo. Significa sedersi sui sedili di legno delle carrozze di una volta, quelle a dieci porte che noi nonni scuramente ricordiamo. Significa godersi paesaggi incantati come quello del Parco Nazionale della Majella e della riserva del Quarto di Santa Chiara. Significa attraversare ampie distese di faggi, ammirare le impervie cime appenniniche e i paesi arroccati sulla cima delle alture. Significa fermarsi nella stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, usata nel set del film “Straziami ma di baci saziami” di Dino Risi (era la stazione del paesino immaginario di Sacrofante Marche, per chi ricorda il film). E una volta arrivati a Isernia si può fare il percorso a ritroso…

Non vi pare una bella idea per una gita con tutta la famiglia?

Informazioni: www.lerotaie.com

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