Come giocano i bambini? Ce lo dice una ricerca
Come giocano i bambini? Chi sceglie i loro giochi, e come? E quali giochi scegliere? Sono le domande a cui risponde una ricerca condotta da DoxaKids per Fisher Price
Lasciamo che “i bambini siano bambini”… giocando! E giocare per i bambini è un vero, importantissimo “lavoro”, che ci permette anche di seguire la loro crescita e ci apre una finestra sul loro mondo fantastico.
Il modo di giocare dei bambini però cambia e si evolve insieme a loro. Ma come? E come rispondono a questo “bisogno di gioco” genitori e nonni, gli adulti di riferimento dei bambini, quelli che acquistato i giocattoli da proporre loro?
A questa domanda risponde una ricerca realizzata da DoxaKids per Fisher Price, l’azienda che da sempre si occupa dei bambini e dei loro giochi.
Giocare mettendosi “dalla parte dei bambini”
I risultati della ricerca, condotta su 400 mamme e 100 nonne di bambini tra 0 e 3 anni, sono davvero interessanti. Interessanti in primo luogo perché ci dicono molto di noi stessi, degli adulti, e di come noi consideriamo il gioco: essenzialmente divertimento (per il 43% degli intervistati), ma sempre con un occhio all’aspetto di educazione e di aiuto alla crescita (per il 42%).
E questo è proprio l’atteggiamento giusto, perché crescere e giocare, cioè divertirsi, sono per i bambini una cosa sola, come ha sottolineato la pedagogista Elena Urso, che ha presentato i risultati della ricerca: infatti, anche se “il modo di giocare cambia in base all’età, è importante che i bambini possono essere lasciati liberi di interagire con i loro giochi.”
Fondamentale dunque è mettersi “dalla parte dei bambini” e lasciare che siano loro a giocare, in libertà, scegliendo da soli i propri giochi e usandoli anche in modo creativo, magari senza seguire le “istruzioni”. E in questo qualche volta le mamme (e anche le nonne) sono un po’ carenti: dando molta importanza al valore educativo del gioco, tendono qualche volta a essere un po’ “normative” e, soprattutto con i bambini un po’ più grandini, a proporre di usare il gioco come era stato “previsto”. I papà, invece, talvolta sono più liberi, giocano con maggiore fantasia. E noi lo sappiamo, quando li vediamo scatenarsi con i bambini!
In che modo scegliere i giocattoli?
Ma in che modo scegliamo i giocattoli per i bimbi? Le mamme in genere sono sicure nelle loro scelte e, almeno nella fascia d’età presa in esame dalla ricerca (bambini di 0-3 anni), non si fanno influenzare dalle richieste dei bambini.
In genere però, soprattutto le mamme alla prima esperienza, scelgono giocattoli che le aiutano a sostenere e sviluppare la loro relazione con il bambino (per il 43% delle intervistate).
È un bene? Secondo la dottoressa Urso “un gioco che piace ai genitori è un ottimo veicolo di conoscenza, ma ciò di cui hanno bisogno i bambini è sentire prima di tutto che i genitori hanno voglia di condividere con loro quel momento”.
E i nonni, che sono gli altri grandi protagonisti degli acquisti di giochi per i bambini (e non solo nelle grandi “ricorrenze”, come Natale, i compleanni…)? Spesso si fanno guidare dalle mamme, almeno per gli acquisti di una certa rilevanza (poi certo, come sappiamo bene… vuoi non portare una sorpresina ogni tanto, magari piccola? Ma non si può deluderli!!!).
Non buttare i giocattoli vecchi!
Un altro aspetto interessante merge dalla ricerca: a dispetto di quello che tutti facciamo, spesso anche per liberare spazio in casa, è meglio non buttare i giocattoli vecchi. Soprattutto le mamme lo fanno, cercando di proporre nuovi giochi ai bambini, e il 65% delle intervistate dichiara di “comprare giochi sempre diversi per stimolarli”.
Per i bambini però non esiste un gioco nuovo o un gioco vecchio.
“Per i bambini un gioco rotto non è da buttare, è un altro gioco, che apre mille nuove possibilità di scoperta, uso e significato” spiega Elena Urso. “Allo stesso modo, un gioco nuovo è tutto un nuovo mondo da scoprire, anche se sembra simile ad altri. Per questo è bene evitare di aver fretta di fare ordine: l’ordine dei bambini è molto diverso da quello degli adulti, per loro lasciare i giochi nel luogo in cui hanno giocato è ordine, perché sanno esattamente dove ritrovarli! Anche forzare eccessivamente per avere pochi giochi può essere controproducente: soprattutto da piccoli, i giochi sono gli strumenti per crescere, ognuno ha un suo significato, e spesso anche giochi “abbandonati” vengono riscoperti con la crescita.”
La campagna Fisher Price
Una ricerca, questa promossa da Fisher Price, che rivela dunque molti aspetti interessanti di quel mondo affascinante che è il gioco dei bambini. Una ricerca dalla quale è nata la nuova campagna pubblicitaria Fisher Price “Scoprire le loro passioni è un gioco!”. Un video che incoraggia i genitori a lasciare che “i bambini siano bambini”, rendendo omaggio a quegli aspetti che rendono unico ogni bimbo, e a valorizzare al meglio la loro natura innata.
E se volete vederlo, ecco il video: assolutamente delizioso!