Fiabe per bambini – Le righe della zebra

Una fiaba di Luigi Malerba da leggere ai bambini. Protagonista, una zebra scontenta dlele sue righe..

C’era una volta una zebra che si vergognava moltissimo delle sue righe nere, tanto che avrebbe preferito essere un cavallo. La zebra stava dentro una gabbia dello zoo e, quando c’era il sole, alle righe nere della pelliccia si sovrapponevano le righe delle sbarre di ferro. Qualche volta appariva con le righe doppie, ma quando il sole era alto e lei si metteva di traverso, le righe delle sbarre formavano con le strisce tanti piccoli quadrati.
Se apparire con la pelle a righe la faceva vergognare, la pelle a quadretti la faceva addirittura andare in bestia. E allora si metteva a fare dei versacci che spaventavano la gente che girava per lo zoo a curiosare.

Un giorno che vide passare un cavallo con il suo manto lucente biondo, la zebra si mise a piangere e pianse per un giorno e una notte.
La zebra si sentiva molto triste e così, mentre prima era stata scontrosa e solitaria, incominciò a chiacchierare con i vicini. Scoprì che la giraffa si vergognava per via del collo troppo lungo, che l’ippopotamo non era per niente contento del suo muso quadrato, che la gru non avrebbe voluto avere delle gambe così stecchite perciò appena poteva ne nascondeva una sotto l’ala, che le foche non avrebbero voluto avere i baffi, che l’aquila invidiava la voce dell’usignolo, che il leopardo passava le giornate a leccarsi le macchie della pelliccia sperando di cancellarle, che i serpenti erano pieni di complessi perché non avevano le gambe, che l’elefante si vergognava di avere la coda al posto del naso. Insomma non c’era animale dello zoo che fosse contento di se stesso.

La zebra si prese la testa fra le zampe e si concentrò sulle sue righe nere. Dopo molto pensare, decise che lei purtroppo non era un animale bianco con le righe nere, ma un animale nero con le righe bianche.
Allora è molto meglio essere un animale a righe piuttosto che un animale tutto nero, si disse, e da quel momento si mise l’animo in pace e portò le sue righe bianche con grande disinvoltura.

Luigi Malerba, da Storie tascabili, Einaudi

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