Fiabe per bambini – Il lupo bianco

Una fiaba di Andrew Lang, leggermente adattata, da leggere ai bambini.

C’era una volta un re che aveva tre figlie; erano tutte graziose, ma la più giovane era bellissima.
Un giorno il re fece un lungo viaggio. Prima di partire, domandò alle tre figlie quale regalo desideravano e la figlia più giovane gli chiese di portarle una ghirlanda di fiori selvatici.
Prima di prendere la via del ritorno, il re cercò i regali per le principesse e comprò una collana meravigliosa per la maggiore e un abito ricamato con fili d’oro e d’argento per la mediana. Non riuscì però in nessun modo a trovare la ghirlanda di fiori selvatici per la minore, così si mise in viaggio senza di essa.

Mentre attraversava una fitta foresta, ormai non lontano dal suo palazzo, vide, accucciato sulla strada, un lupo bianco che aveva sulla testa proprio una ghirlanda di fiori selvatici. Allora ordinò al cocchiere di fermarsi e prendergli la ghirlanda. Il lupo però, quando sentì quell’ordine, disse: – Vi permetto di prenderla, ma in cambio dovete promettere di darmi il primo essere vivente che incontrerete sulla via per il castello. Fra tre giorni verrò a prenderlo.
Il re pensò tra sé: “Sicuramente in questo bosco, prima di arrivare al palazzo, incontrerò un animale selvatico o un uccello, perciò non corro alcun rischio a fare questa promessa”.
Così promise e prese la ghirlanda. Lungo la strada, però, non incontrò nessun essere vivente finché non giunse ai cancelli del palazzo: qui la figlia minore lo aspettava per dargli il bentornato.

Il re si rattristò molto; quando confidò alla regina ciò che era accaduto, anche lei iniziò a piangere.
La principessa si accorse che i suoi genitori erano molto tristi e ne chiese la ragione. Allora il padre le raccontò della promessa che aveva fatto in cambio della ghirlanda di fiori selvatici e le disse che tra tre giorni il lupo bianco sarebbe venuto a reclamarla e a portarla via, e loro non l’avrebbero mai più rivista.
La regina però non si diede per vinta ed escogitò un piano. A palazzo c’era una cameriera che aveva la stessa età e la stessa altezza della principessa; la regina la vestì con uno splendido abito che apparteneva alla figlia e decise di consegnare lei al lupo bianco.

Il terzo giorno il lupo arrivò nel cortile del palazzo e salì lo scalone che conduceva alla sala in cui sedevano il re e la regina.
– Sono venuto a reclamare quanto mi è stato promesso – disse. – Datemi la vostra figlia più giovane.
Gli portarono la cameriera e il lupo le disse: – Sali sulla mia schiena e ti porterò nel mio castello.
E con queste parole se la caricò sul dorso e lasciò il palazzo.
Quando raggiunsero il luogo in cui aveva incontrato il re, il lupo si fermò e disse alla ragazza di scendere perché si sarebbero riposati un po’. Così sedettero sul ciglio della strada.
Il lupo disse: – Che cosa farebbe tuo padre se questa foresta gli appartenesse?
La ragazza rispose: – Mio padre è un pover’uomo: abbatterebbe gli alberi, li segherebbe e li venderebbe, così non saremmo mai più poveri e avremmo sempre abbastanza cibo.

Così il lupo scoprì l’inganno: si rimise sul dorso la ragazza e tornò a palazzo. Piombò arrabbiato nella camera del re e disse: — Dammi subito la vera principessa. Se mi inganni di nuovo, provocherò una tempesta tale che si abbatterà sul tuo palazzo e farà crollare le mura, seppellendoti sotto le rovine.
Allora il re e la regina mandarono a chiamare la figlia più giovane e il re le disse: – Carissima figlia, devi andare con il lupo bianco perché devo mantenere la mia parola.
Così il lupo bianco se la caricò sul dorso e la portò via.

Quando giunsero nel posto in cui si era fermato a riposare con la cameriera, le disse di scendere perché si sarebbero riposati un po’. Quindi le chiese: – Che cosa farebbe tuo padre se questa foresta gli appartenesse?
La principessa rispose: – Mio padre abbatterebbe gli alberi e la trasformerebbe in un meraviglioso parco con giardini, dove lui e la sua corte verrebbero a passeggiare.
“Questa è la vera principessa” si disse il lupo. Poi la fece montare di nuovo sul dorso e riprese la strada.

Il lupo attraversò la foresta e corse finché non arrivò davanti a un grandioso cortile con cancelli imponenti.
– È un bellissimo castello – disse la principessa mentre i cancelli si aprivano. – Vorrei solo non essere così lontana da mio padre e da mia madre!
Il lupo rispose: – Alla fine dell’anno faremo visita a tuo padre e a tua madre.
A queste parole la pelliccia bianca gli scivolò dalle spalle e la principessa non vide più un lupo bensì uno splendido giovane, che le diede la mano e le fece salire le scale del castello.

Passarono circa sei mesi e un giorno il giovane entrò nella stanza della principessa e disse: – Mia cara, devi prepararti per un matrimonio. La tua sorella maggiore sta per sposarsi e ti porterò al palazzo di tuo padre. Quando le nozze saranno state celebrate, verrò e ti riporterò a casa. Fischierò fuori dal cancello e quando mi sentirai non dar retta a ciò che diranno tuo padre e tua madre: vieni subito da me perché se io me ne andassi senza di te, non troveresti mai da sola nella foresta la strada per tornare.
Quando la principessa fu pronta per partire, scoprì che il giovane si era di nuovo trasformato in un lupo. Salì sul suo dorso e il lupo la portò al palazzo di suo padre, dove la lasciò.
La sera tornò a prenderla e, restando fuori dal cancello del palazzo, emise un lungo fischio. La principessa lo udì e subito andò da lui, che se la mise sulle spalle e la riportò al castello.

Passarono altri sei mesi e il principe entrò di nuovo nella stanza della principessa con l’aspetto del lupo bianco e le disse: – Mia cara, devi prepararti per le nozze della tua seconda sorella. Oggi ti porterò al palazzo di tuo padre e rimarremo lì insieme fino a domattina.
Così andarono insieme al matrimonio. La sera, quando rimasero soli, lui scivolò fuori dalla pelliccia e, smettendo di essere un lupo, tornò di nuovo un principe.
Non sapevano che la madre della principessa era nascosta nella stanza. Quando vide la pelliccia bianca abbandonata sul pavimento, mandò un servitore a prenderla e a bruciarla. Nel momento in cui le fiamme lambirono la pelliccia, si udì un tuono spaventoso e il principe scomparve dal palazzo in un vortice d’aria.

La principessa aveva il cuore spezzato e trascorse tutta la notte piangendo amaramente. Il mattino seguente partì per tornare al castello, ma vagò tra boschi e foreste senza poter trovare la strada. Vagò nella foresta per quattordici giorni, dormendo sotto gli alberi e nutrendosi di bacche e radici, e infine raggiunse una casetta.
Aprì la porta ed entrò, trovò il vento seduto nella stanza e gli chiese: – Vento, hai visto il lupo bianco?
Il vento rispose: – Ho girato il mondo soffiando tutto il giorno e tutta la notte, ma non l’ho visto.
Per aiutarla, il vento le diede un paio di scarpe fatate con le quali poteva fare cento miglia a ogni passo.

Allora la principessa camminò in aria finché raggiunse una stella e disse: – Dimmi, stella, hai visto il lupo bianco?
La stella rispose: – Ho brillato tutta la notte e non l’ho visto.
Per aiutarla, la stella le diede un paio di scarpe fatate con le quali poteva fare duecento miglia a ogni passo.
Allora la principessa camminò fino alla luna e disse: – Cara luna, non hai visto il lupo bianco?
La luna rispose: – Ho attraversato i cieli tutta la notte e sono appena tornata a casa, ma non l’ho visto.
Per aiutarla, la luna le diede un paio di scarpe fatate con le quali poteva fare quattrocento miglia a ogni passo.

Allora la principessa andò dal sole e disse: – Caro sole, hai visto il lupo bianco?
Il sole rispose: – Sì, l’ho visto e ha scelto un’altra sposa perché pensava che tu lo avessi lasciato e non saresti ritornata. Ora si sta preparando per le nozze. Però ti aiuterò. Ecco qui un paio di scarpe: se le indosserai, potrai camminare sul vetro o sul fuoco e arrampicarti sui luoghi più impervi. E qui c’è un fuso con il quale potrai filare il muschio e farne seta. Quando mi avrai lasciato, raggiungerai una montagna di vetro. Indossa le scarpe che ti ho dato e con esse potrai scalarla facilmente. In cima troverai il palazzo del lupo bianco.

La principessa partì e di lì a poco raggiunse la montagna di vetro. La scalò e in cima trovò il palazzo del lupo bianco, come aveva detto il sole.
Nel palazzo fervevano i preparativi per le nozze, che avrebbero avuto luogo il giorno seguente. Allora la principessa, travestita da vecchia, prese il fuso e cominciò a filare il muschio trasformandolo in seta.
Mentre filava, passò la promessa sposa e, vedendo il muschio trasformarsi in seta, disse: – Mammina, vorrei che mi deste quel fuso.
La principessa rispose: – Te lo darò se stanotte mi permetterai di dormire fuori della porta del principe.
La promessa sposa le rispose di sì e la principessa le diede il fuso.

Quella notte, avvolta nello scialle perché nessuno la riconoscesse, si sdraiò fuori della porta del lupo bianco. Appena tutti nel palazzo furono addormentati, cominciò a narrare la propria storia.
Quando il lupo bianco udì la storia, riconobbe la prima moglie che lo aveva cercato e trovato dopo tanti pericoli e difficoltà. Però non disse nulla e attese fino al giorno successivo, quando molti ospiti giunsero per le nozze.

Allorché tutti gli ospiti furono riuniti nella sala del banchetto, si rivolse loro e disse: – Prestatemi attenzione, re e principi, perché ho qualcosa da dirvi. Ho perduto la chiave del mio forziere del tesoro, così ho ordinato che ne fosse fatta una nuova; però ho appena ritrovato quella vecchia. Qual è secondo voi la chiave migliore?
Gli ospiti risposero: – Certamente la chiave vecchia è migliore di quella nuova.
– Se le cose stanno così, – disse il lupo – la mia precedente moglie è meglio di quella nuova.
Mandò a chiamare la nuova promessa sposa e la diede in moglie a uno dei principi presenti. Poi tornò dagli ospiti e disse: – Qui c’è la mia moglie precedente. Pensavo mi avesse dimenticato e non sarebbe mai tornata, invece mi ha cercato dappertutto e adesso che siamo un’altra volta insieme, non ci separeremo mai più.

Gli iscritti hanno ricevuto questa fiaba in formato PDF, da scaricare e stampare, allegata a una newsletter di noinonni.it. Unendola alle altre, possono così formare il libro delle fiabe e delle storie di NoiNonni®.
Per ricevere la newsletter, iscriviti cliccando su questo link: 
iscriviti-alla-newsletter-di-noinonni.
Se vuoi ricevere anche tu questa fiaba in formato PDF, scrivici a 
[email protected]: te la invieremo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *