Fiabe per i bambini – Il prato fiorito

È capitato anche a voi, prima con i vostri figli e ora con i nipoti, di trovarvi di fronte a bambini per nulla  interessati al cibo? È per loro che sono nate alcune delle fiabe di Rina Fusella, che collabora con il nostro sito.

Sono fiabe che Rina ha scritto per i suoi figli (ormai grandi!), quando sembrava che non ne volessero proprio sapere di stare seduti a tavola. Eppure, come scrive Rina, “io ho scoperto come si fa a ottenere un piatto pulito e bimbi incollati alla sedia con gli occhi incantati: raccontate delle favole e, come ipnotizzati, porteranno il cucchiaio alla bocca, mangiando tutto senza accorgersene!”.

Ecco quindi una delle fiabe create per loro. Una fiaba con un bel messaggio di rispetto della natura, che è sempre importante trasmettere ai nostri piccoli.

 

C’era una volta un prato pieno di fiorellini gialli. Chiunque li vedeva non poteva fare a meno di ammirarli e di esprimere la sua gioia per quella bellissima visione.
Anche una bambina ne fu colpita e pensò di raccoglierne un po’ da portare alla mamma.
Si avvicinò piano a un gruppetto di fiorellini cullati dal vento: erano tutti vicini e sembravano proprio un bel bouquet!
Mentre allungava la manina, però, fu fermata da una voce che diceva:
“Perché, bella manina, dal prato ci vuoi strappare?”

La bambina si guardò intorno ma non vide nessuno… solo un gruppo di bambini che si rincorrevano, un po’ più in là.
Allora tornò a voltarsi verso i fiorellini e si chinò per raccoglierli, con l’intenzione di fare un bel mazzolino; ma udì ancora la vocina, questa volta più decisa: “Ripensaci, se ci raccoglierai ci farai del male!”

Disegno di Gil Stambolla (4 anni)

La bambina non credeva alle sue orecchie! Ma no, non stava sognando: quei fiorellini parlavano proprio con lei!!!
Dopo i primi attimi di stupore, iniziò una bellissima conversazione: i fiorellini cominciarono a spiegarle che era meglio non strapparli dal prato, perché dopo pochi giorni si sarebbero seccati, mentre nella terra dove erano nati sarebbero vissuti più a lungo e avrebbero dato gioia a tutti coloro che fossero passati di lì.
Perché raccogliere dei fiorellini e metterli in un vaso pieno d’acqua privandoli dell’aria aperta, del vento, del sole, per il gusto di ammirarli qualche ora e poco dopo vederli appassire…?

La bambina capì: da quel giorno quando aveva voglia di vedere i fiorellini, andava a giocare nel prato; li guardava e pensava a come sarebbe stato brutto se tutti avessero raccolto un mazzolino di fiori: ne sarebbero rimasti ben pochi a brillare tra quei fili d’erba!

Rina Fusella

 

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