Vuoti di memoria? Niente paura!

La ricerca spasmodica degli occhiali, quando non riusciamo proprio a ricordare dove li abbiamo lasciati; il nome di quel conoscente incontrato per caso al supermercato, di cui ricordiamo il volto ma non riusciamo ad associarlo a niente altro; non riuscire a rispondere quando ci chiedono che cosa abbiamo mangiato ieri sera… No, rassicuratevi: non sono sintomi di malattie degenerative del cervello, come noi nonni spesso temiamo, ma semplici vuoti di memoria, che colpiscono anche chi è più giovane di noi.

Perché avvengono?

Ma perché avvengono? Si tratta di segnali che il nostro cervello ci invia quando è sotto stress o è sovraffaticato, e sono dovuti al fatto che non siamo stati attenti nel momento in cui avremmo dovuto memorizzare, o anche al fatto che ricordi simili, più antichi, si sovrappongono a quello che cerchiamo in quel momento.
Non sono collegati alla demenza o al decadimento cognitivo dovuto all’età, anche se magari ci capitano più spesso ora di qualche anno fa, ma semplicemente perché siamo pià stanchi e, come tutto il nostro organismo, anche il nostro cervello si affatica più facilmente.

Che fare?

Certo è che noi notiamo come, ora che siamo nella “terza età”, queste défaillance sono più frequenti; ma si tratta, appunto, di stanchezza. Però non c’è relazione tra la “smemoratezza” e quelle malattie degenerative che temiamo tanto. Piuttosto, la nostra capacità di memoria dipende dall’interesse, quindi è facile che dimentichiamo cose di minore importanza per noi (o persone che conosciamo in modo superficiale), mentre ricordiamo quello che ci ha colpito.

Quindi, niente panico. Sarebbe però bene prenderci cura anche del nostro cervello, come di ogni altro nostro organo. E per farlo basta seguire pochi, utili consigli:

  • esercitiamo la mente e la memoria, per esempio studiando una lingua straniera, facendo esercizi di logica, suonando uno strumento;
  • sforziamoci di esercitare entrambi gli emisferi del nostro cervello, facendo delle cose anche con la mano non predominante: questo ci aiuterà a creare nuove connessioni neurologiche;
  • coltiviamo le amicizie, frequentiamo i parenti, usciamo facciamo vita sociale (gli studi clinici dicono che le malattie degenerative senili sono meno frequenti in chi ha una vita sociale attiva);
  • non fumiamo e facciamo una regolare attività fisica aerobica: questo facilita la corretta ossigenazione del nostro organismo, e anche del cervello;
  • dormiamo almeno otto ore a notte: questo facilita la concentrazione e la memoria.

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

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