L’ABC dei nei

 

Si fa presto a dire neo! Se siete di quelli che non hanno mai dato eccessiva importanza alle macchie brune che compaiono sulla pelle… beh, è ora di stare più attenti! Già, perché i nei non sono tutti uguali, e queste macchie scure apparentemente inoffensive possono invece rivelarsi un pericolo serio per la nostra salute: possono essere infatti melanomi, un tipo di tumore maligno molto aggressivo che si diffonde velocemente all’interno dell’organismo e può andare a colpire organi anche molto lontani dal punto di origine.

Impariamo a conoscerli

Allora, prima di tutto: che cosa sono i nei? I nei (o nevi) sono macchie della pelle di colore scuro (dal marrone al nero), piane o in rilievo e di piccole dimensioni (meno di 6 mm) presenti sulla pelle. Il loro numero varia da persona a persona e va da poche unità sino a qualche centinaio. Solo una minima parte dei nei (circa il 2%) è presente già alla nascita; gli altri si evidenziano durante l’età adulta. Sono particolarmente numerosi nelle persone con i capelli rossi o biondi, in chi ha gli occhi azzurri e il colorito chiaro. Sono provocati dall’accumulo di melanociti, cioè le cellule che producono la melanina (il pigmento che ci protegge dal sole con l’abbronzatura). In genere sono innocui, ma talvolta un neo può trasformarsi in un melanoma, anche se circa la metà dei melanomi non deriva dalla trasformazione di un neo ma compare direttamente sulla pelle sana.

Ci sono tantissimi tipi di nei: piccoli e di forma regolare oppure più grandi e frastagliati; piani, che non si sentono al tatto, oppure un po’ in rilievo; lisci oppure rugosi; senza peli oppure con i peli; peduncolati, cioè allungati, oppure penduli, che escono dalla pelle… Mentre i nei peduncolati e quelli penduli difficilmente sono pericolosi, gli altri possono trasformarsi in melanoma, e quindi devono essere tenuti sotto controllo.

Quando un neo è sospetto

Allora, quando è il caso di preoccuparsi? Gli specialisti hanno elaborato una serie di precise indicazioni per valutare i nei e capire se una macchia è sospetta: è l’alfabeto dei nei. Eccolo:

  • A come asimmetria – immaginiamo di dividere un neo a metà: le due parti devono essere simmetriche. Se non lo sono… meglio andare dal medico.
  • B come bordi – i bordi di un neo sospetto sono irregolari.
  • C come colore – i nei in genere sono di un solo colore. Se invece ne presentano diversi contemporaneamente (nero, marrone, rosso…) oppure cambiano colore con il tempo, deve scattare l’allarme.
  • D come dimensioni – in media, i nei hanno un diametro di 2-3 millimetri. Se invece sono grandi e superano i 6, è bene fare qualche indagine più approfondita.
  • E come evoluzione – se i nei cambiano forma, colore o dimensioni rapidamente, oppure se diventano pruriginosi, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo.

Che cosa fare?

Naturalmente, la prima regola è controllare regolarmente i propri nei e fare regolarmente dei controlli dermatologici, soprattutto se si hanno molti nei e se c’è familiarità con i melanomi.
Per eseguire una diagnosi precisa, il dermatologo ha oggi a disposizione uno strumento prezioso: il videodermatoscopio computerizzato, con il quale può ingrandire la macchia fino a 100 volte, fotografarla e archiviarla, in modo da ricostruire, controllo dopo controllo, la “storia” dei nei e valutare quindi se c’è stata un’evoluzione pericolosa.
Se un neo ha cambiato aspetto o si è ingrandito e c’è il sospetto che possa essere diventato un melanoma, bisogna asportarlo chirurgicamente per poi eseguire l’esame istologico che potrà eventualmente confermare la diagnosi.
In alcuni casi, il dermatologo potrà decidere di intervenire chirurgicamente anche nel caso di nei non sospetti, in particolare se si trovano in zone del corpo in cui possono irritarsi facilmente: per esempio, i nei in rilievo sul volto degli uomini, che rasandosi possono farli sanguinare; quelli sulla tempia o sulla fronte, che vengono irritati quando ci si pettina; quelli sull’addome, che vengono sfregati dalle cinture o dai reggiseni…

Come prevenirli

Prima regola: attenti al sole! L’esposizione diretta al sole è infatti uno dei principali fattori di rischio. In particolare, bisogna stare attenti se si ha la pelle chiara e ci si arrossa facilmente. Ma in particolare bisogna proteggere i bambini piccoli: sembra infatti che il numero di nei nell’età adulta sia maggiore in chi si è esposto eccessivamente al sole diretto prima dell’età di quattro anni, indipendentemente dall’uso della crema solare. Quindi, sì ai cappelli, sì all’ombrellone, sì alle creme solari con filtri UV ad alta protezione (ma ricordate che bisogna stenderle ripetutamente, perché il loro effetto svanisce dopo un po’ di tempo), no al sole nelle ore centrali della giornata.
Poi, è opportuno programmare visite dermatologiche a scadenza regolare, in modo da tenere costantemente sotto controllo l’eventuale evoluzione dei propri nei, soprattutto se in famiglia c’è stato qualche caso di melanoma o se si ha un numero elevato di nei.

 

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

 

3 commenti su “L’ABC dei nei

  1. C’è un neo che mi si è radoppiato come dimensioni (da 1 a 2 mm) ed è diventato duro, si è scolorito ed adesso è stabile da anni (quando ciò è successo non lo ricordo). Quando me ne sono accorta non ho fatto nulla perchè ero troppo giovane e stupida per osare fare qualcosa.
    Ora ho trent’anni e temo molto un neo sospetto, a causa di un lieve cambiamento avvenuto nelle ultime settimane e una neoformazione vicina che ho visto questa settimana (e che so che 3 settimane fa non c’era, controllando spesso quella zona). Neoformazione che, passata l’infiammazione, pare si stia ritirando (ma la visita la faccio lo stesso, non si sa mai).
    Mi farò visitare tutti i nei e poi, indipendentemente dall’esito, me ne faccio togliere due sulla faccia che mi fanno paura, e, se mi si suggerisce di toglierne altri, faccio togliere anche quelli.

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