I vantaggi della dieta alcalina

Avevamo già incontrato Giorgio Giovine qualche tempo fa, e allora ci aveva parlato della kinesiologia (trovate l’articolo a questo link: Alla scoperta della kinesiologia). Oggi siamo tornati a incontrarlo per fargli alcune domande sulla dieta alcalina, un tipo di alimentazione di cui Giorgio si occupa (e che segue) da tempo.

Prima di tutto, che cos’è la dieta alcalina?

Chiamarla dieta, nel senso che in genere si dà a questa parola, è fuorviante. Non si tratta infatti di un regime alimentare con regole e quantità rigide, ma di indicazioni per nutrirsi in modo da stare bene.
Il principio su cui si basa l’alimentazione alcalina è semplice. Partiamo dal fatto che il pH del nostro sangue è di 7,4, cioè è un pH lievemente alcalino. Il pH è la scala di misura usata per indicare il carattere acido o basico degli elementi (non solo quindi dei cibi) e va da 0 (elementi molto acidi) a 14 (elementi basici, alcalini).
Ora, il nostro organismo lavora per mantenere sempre costante il pH del sangue: è fondamentale per la nostra vita. Perciò quando introduciamo alimenti acidi deve riequilibrarlo, e per farlo utilizza oligoelementi come il calcio, il potassio, il magnesio, il manganese… “sottraendoli” ai nostri organi. Così, si creano delle carenze che, alla lunga, ci indeboliscono.
Quindi, detto in altro modo: se nella nostra alimentazione privilegiamo i cibi alcalini, non dobbiamo “usare” gli oligoelementi per riportare il pH del sangue a 7,4 e questi restano disponibili per gli organi del nostro corpo.

Ma quali sono i cibi acidi?

Non si tratta dei cibi che noi percepiamo acidi al palato. Anzi, questo criterio può essere ingannevole. Per esempio, il limone, che noi percepiamo come molto acido, è un alimento alcalinizzante che fa bene. Ad avere invece un pH molto acido è il caffè, che noi percepiamo amaro: il suo pH è 5, ed è uno degli alimenti più acidi.
Dobbiamo anche stare attenti all’acqua che beviamo. Noi tutti, nell’acquistare un’acqua minerale, prestiamo attenzione al residuo fisso e non guardiamo il pH, che invece è un elemento importante.

E l’acqua del rubinetto?
Dipende da acquedotto ad acquedotto. Alcune acque sono ottime, ma in tutte c’è del cloro, che è dannoso sotto un altro punto di vista.

Quindi, quali sono gli alimenti da evitare?

In generale, tutti i derivati animali e i cibi lavorati sono acidi. L’industria alimentare acidifica sempre gli alimenti, anche quelli che noi non percepiamo come acidi. Serve per la conservazione. D’altra parte, teniamo presente che tra gli alimenti più acidi ci sono l’aceto, lo zucchero, il sale e la salsa di pomodoro, che sono un po’ la base della nostra alimentazione e non mancano mai, soprattutto negli alimenti industriali. Anche con l’olio dobbiamo stare attenti, e scegliere sempre l’extravergine spremuto a freddo, che ha un indice di acidità più basso.
Altro elemento da non sottovalutare: la cottura acidifica sempre un po’. Il pomodoro è di per sé un po’ acido, ma la salsa di pomodoro, cotta, lo è ancora di più. Questo non significa che dobbiamo mangiare tutti i cibi crudi, non sarebbe possibile, ma è un elemento da tenere presente per una dieta varia ed equilibrata.

Perciò, proviamo a fare una mini-lista dei “buoni” e dei “cattivi”…

Va bene, proviamo. Le verdure sono tutte “buone” tranne le solanacee (pomodori, peperoni, melanzane e patate).
Dei condimenti abbiamo detto. Sono acidificanti anche i cereali, che vengono raffinati dall’industria alimentare. Sono da preferire quelli integrali: per esempio il riso brillato ha un indice glicemico molto alto, mentre quando è integrale (di tutti i tipi, dal bianco al basmati, dal nero al rosso e al selvatico) risulta uno degli alimenti più equilibrati in assoluto, quindi è da privilegiare. Ma sono da introdurre nella dieta anche il miglio, il grano saraceno, il sorgo e la quinoa (non tutti sono dei veri cereali, ma vengono definiti simil-cereali per le loro proprietà).
Nel cucinare, preferire il sale integrale e usare le spezie e le erbe aromatiche.
La frutta è meglio non consumarla a fine pasto, e comunque mangiarla con moderazione perché alza la glicemia…

Quali son i vantaggi di questo tipo di alimentazione?

Come dicevo prima, con l’alimentazione alcalina il nostro organismo “risparmia” una serie di oligoelementi preziosi per la salute. È come se potesse disporre di un piccolo “tesoretto” grazie al quale gli organi funzionano meglio, la nostra resistenza e vitalità migliora e il processo di invecchiamento rallenta. Ed è una cosa che sperimento ogni giorno su me stesso: ormai nella nostra famiglia seguiamo questa dieta da tre o quattro anni, e ci rendiamo conto che le nostre forze e la nostra resistenza sono davvero aumentate.

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

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