Che cosa mangiano i nostri bambini? Ce lo svela Nutrintake

© Larisa Lofitskaya | Dreamstime.com
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I bambini italiani mangiano in maniera corretta? E, in caso negativo, quali sono gli errori più diffusi? Per rispondere a queste domande è stato svolto lo studio Nutrintake, realizzato grazie alla collaborazione di un team scientifico composto da esperti di nutrizione, pediatri di famiglia, dietologi dell’Associazione Nazionale Dietisti Italiani e ingegneri informatici (che hanno realizzato il software usato nella ricerca). Lo studio, effettuato tra il settembre 2012 e i primi mesi del 2013 e presentato a settembre di quest’anno, è stato condotto su un campione di oltre 400 lattanti e bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi che vivono a Milano e a Catania.

Lo studio, condotto dal professor  Gianvincenzo Zuccotti, direttore della clinica pediatrica Luigi Sacco di Milano, parte dalla considerazione che l’obesità infantile è ormai uno dei principali problemi di salute pubblica. Basta pensare che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2010 più di 42 milioni di bambini sotto i cinque anni erano in sovrappeso oppure obesi.
Uno studio, dunque, che vuole portare l’attenzione sull’importanza della corretta alimentazione fin dai primi mesi per impostare uno stile di vita sano sia per il bambino sia per il futuro adulto, e che ha messo in luce alcune criticità.
Prima di tutto, il fatto che, mentre fin verso i 9-12 mesi le famiglie sono piuttosto ligie alle indicazioni fornite dai pediatri, superato l’anno si tende a discostarsi sempre più vistosamente da quanto suggerito e a lasciare che il bambino faccia frequenti e importanti “strappi alla regola”.

Inoltre, nell’alimentazione dei bambini ci sono spesso gravi squilibri. In particolare, l’indagine ha rivelato che i nostri bimbi mangiano troppe proteine: fino a 12 mesi, il 50% dei bambini ne assume il doppio rispetto alle dosi raccomandate; dopo, addirittura fino a 3 volte. E l’eccesso di proteine significa un aumento del rischio di sovrappeso e obesità, come sottolinea il professor Zuccotti.
Ma i nostri bambini mangiano anche troppo sale e zucchero. Già prima dell’anno, nonostante le raccomandazioni dei pediatri, si comincia a salare la pappa dei bambini, nel tentativo di vincere le loro resistenze allo svezzamento e ai nuovi sapori. Il risultato è che a 18 mesi la metà dei bambini consuma il doppio del sale raccomandato.
Stesso discorso per lo zucchero, soprattutto dopo i 12 mesi, quando si comincia a “cedere” e a permettere ai bambini di mangiare dolci.
Invece, la dieta dei nostri bambini è carente di ferro: la maggior parte dei bambini non raggiunge la quantità raccomandata. Eppure, il ferro è importantissimo, non solo per la loro crescita, ma anche per il loro sviluppo neurologico.

Insomma, la raccomandazione per mamme (e nonne, e tutti coloro che circondano i bambini) è quella di seguire le raccomandazioni dei pediatri, e di non “abbassare la guardia” neanche quando ci sembrano già grandicelli, continuando a vigilare sulla loro alimentazione, nella consapevolezza che è importante non solo per la crescita, ma anche per la  salute degli adulti che diventeranno.

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