Intossicazioni alimentari: che cosa fare?

dolore-addominale_Stylephotographs-_-Dreamstime.com---Adombinal-Pain-And-Stomach-Cramps-PhotoLe intossicazioni alimentari: prenderle è più facile di quanto pensiamo. Che cosa fare per superarle in fretta.

Pensiamo che possano capitare facilmente solo a chi viaggia in Paesi esotici, dove le condizioni climatiche e igieniche sono diverse dai nostri standard. Invece possono succedere a tutti, anche a chi va nel ristorante ben noto, o a chi semplicemente mangia il cibo conservato nel proprio frigorifero.
Le intossicazioni alimentari infatti possono essere scatenate anche da un alimento non conservato o non cotto in maniera adeguata, magari perché la confezione sottovuoto si è alterata o perché c’è stata un problema di elettricità che ha interrotto la catena del freddo senza che ce ne accorgessimo. Oppure perché consumiamo cibi scaduti (spesso in particolare il latte e i suoi derivati) o mal scongelati, cosa che purtroppo facciamo soprattutto noi della “terza età”, come rivela una ricerca condotta di recente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma.
In tutti questi casi, a scatenare l’intossicazione sono i virus e i batteri, o le tossine da loro prodotte, che ingeriamo mangiando questi cibi.

Naturalmente c’è intossicazione e intossicazione. Alcune sono molto gravi, come ad esempio il botulismo, scatenato dalle tossine prodotte dal batterio Clostidium quando le conserve non sono state preparate nel modo corretto.
Fortunatamente però le intossicazioni sono in genere molto meno gravi, e si risolvono nel giro di qualche giorno. Sono però comunque pericolose, soprattutto per noi nonni, che abbiamo difese immunitarie meno forti e spesso abbiamo cominciato a soffrire già di “acciacchi” che ci rendono più vulnerabili.

I sintomi

Ma quali sono i sintomi di un’intossicazione alimentare? Be’, penso che li conosciamo tutti: vomito, diarrea, nausea, alcune volte febbre, spossatezza…
Naturalmente in questi casi è bene starsene tranquilli a letto, bere molto ed evitare di mangiare. I farmaci che possono aiutare sono quelli “sintomatici”, che contrastano i sintomi, quindi gli antiemetici contro il vomito e gli antidiarroici (ci sono diversi prodotti da banco che il farmacista potrà senz’altro consigliare, almeno per le forme più lievi, anche se è sempre consigliabile consultare un medico).
Possono essere utili anche gli antibiotici intestinali associati ai probiotici (Lactobacillus reuteri, Saccharomyces boulardii).
Se le condizioni peggiorano e si complicano, però è meglio recarsi in ospedale.

Che cosa mangiare in caso di intossicazione

E l’alimentazione? Nei primi giorni, quando si è nella fase “acuta”, è importante soprattutto bere per reidratare l’organismo, che perde molti liquidi con il vomito e con le feci. Poi piano piano si può cominciare a reintrodurre gli altri alimenti, partendo da quelli più semplici, senza condimenti complessi, come ad esempio pasta o riso (non integrale) in bianco. Poi, a seconda delle condizioni dell’intestino, si potrà affiancare a questo anche un po’ di verdura, all’inizio preferibilmente carote e zucchine cotte (bollite o al vapore).

Una ripresa graduale

E comunque tenete presente che anche quando i sintomi sono passati e apparentemente tutto è tornato a posto, l’intestino dopo un’intossicazione ha bisogno di un po’ di tempo per tornare perfettamente a posto e reintegrare la flora microbica intestinale, così importante per la nostra salute. Quindi meglio continuare qualche giorno in più con una dieta leggera, per dargli il tempo di ristabilirsi perfettamente, altrimenti si corre il rischio di ritrovarsi con un intestino più sensibile e delicato di quanto non fosse prima dell’intossicazione.

 

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

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