Musica, ragazzi (a quattro zampe)!

cane-musica-cuffie-aurocolariSapete che cos’è la musicoterapia? Ebbene, a quanto pare ascoltare musica piace e fa bene anche agli animali. E perfino i nostri amici a quattro zampe potrebbero trarne giovamento, a patto di scegliere le musiche giuste per loro. Ce ne parla la veterinaria Arianna Del Treste.

La musicoterapia, si sa, determina l’instaurarsi di effetti benefici sullo stato emotivo degli esseri umani; secondo scoperte recenti, lo stesso avviene anche negli animali.
L’azione della musica si esplica a livello del sistema nervoso, nel quale va ad attivare alcune aree specifiche e provoca il rilascio dei neuromediatori chimici del benessere psico-fisico.
Ovviamente, essendo l’udito umano differente da quello animale, va tenuto conto delle differenze nel range di frequenze sonore percepibili dalle diverse specie.
Fatto salvo questo dato essenziale, è stato provato che la musica è in grado di ridurre il grado di stress anche negli animali, facendo aumentare l’appetito nelle galline ovaiole, favorendo l’incremento ponderale nei polli e aumentando la produzione lattea nella mucca.
Più precisamente, secondo alcuni studi condotti dall’Università di Madison nel Wisconsin (Usa) la produzione di latte nelle mucche che ascoltano musica sinfonica aumenta del 7,5%; sembrerebbe anche che tra una nota e l’altra i bovini manifestino una più spiccata tendenza a riunirsi nella stalla.
Ma quale musica? Parrebbe che il preferito delle vacche sia Mozart, mentre Wagner e il jazz potrebbero andare ad interferire con la produzione lattea. In ogni caso, è sempre buona norma tenerle lontane dal rumore… Stando a una statistica americana elaborata nello stato dell’Illinois, infatti, il rendimento dei bovini da latte scende significativamente se le stalle si trovano nei pressi di aeroporti.
Queste specifiche risposte ai rumori e alla musica suggerirebbero che durante l’ascolto siano coinvolti alcuni meccanismi del cervello primitivo, nelle reazioni ad alcuni suoni piuttosto che ad altri.
Addirittura, secondo il medico psichiatra Rolando Benenzon, autorità mondiale in materia di musicoterapia, le colture canadesi di mais a suon di musica germoglierebbero più velocemente e senza correre il rischio di essere attaccate da parassiti.
Proprio in Canada, durante gli anni Sessanta, vennero condotti esperimenti di laboratorio grazie ai quali si misurarono gli effetti della musica sulle piante, dopo averle sottoposte a toni diversi: l”heavy metal” farebbe inclinare le piante nella direzione opposta rispetto al punto d’origine del suono, mentre la musica classica le farebbe espandere nella stessa direzione e, secondo uno studio dell’università di Annamalai, la musica devozionale indiana determinerebbe modificazioni morfologiche importanti quali l’aumento dello spessore dei muri epidermici e l’ampliamento fino a oltre il 50% di alcune cellule.

E nei nostri amici a quattro zampe?

In America ha avuto grande risonanza il lavoro svolto dalla musicista ed educatrice cinofila Lisa Spector, autrice del libro Trough a Dod’s Ears (“Attraverso le orecchie di un cane”), ma anche di una serie di cd musicali per cane e proprietario.
La tecnica della Spencer si fonda sugli studi di psicoacustica, una disciplina che studia la percezione del suono nell’uomo, condotti dall’illustre otorinolaringoiatra francese Alfred Tomatis.
La musica per animali si compone di suoni semplici, intuitivi, in grado di trasformarsi facilmente in input sensoriali rasserenanti.
Sembra che la specie canina sia la più recettiva agli esperimenti sonori. Non mancano, comunque, progetti musicali indirizzati ai felini, come il noto “Music for cats” del violoncellista David Teie.
Musica gli amici a quattro zampe, dunque, purché venga fatta ascoltare ad un volume contenuto, tenendo conto del fatto che i cani riescono a percepire ben oltre i circa 20.000 Hertz avvertiti dall’orecchio umano.

 

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Per non correre il rischio di sbagliare, se volete deliziare i vostri animali di compagni con la musica adatta, è sempre buona norma chiedere un parere al proprio Veterinario o a un veterinario comportamentalista.

È possibile acquistare dei cd musicali studiati appositamente per i quattro zampe, nati per coadiuvare la terapia comportamentale e per tranquillizzare l’animale in caso di situazioni stressanti quali viaggi, temporali, visite dal veterinario, soggiorno in pensioni e canili. Esistono cd indirizzati a cani e gatti, ma anche a cavalli e uccelli da voliera; infine, non mancano le applicazioni per smartphone da scaricare, come Pet Tunes per cani, gatti, cavalli e uccelli.

Gli americani, come spesso succede, fanno tendenza. Per esmepio, oltreoceano sono nate stazioni radio apposite, come “Dog Cat Radio”, che tra un brano e l’altro manda in onda anche la voce dei padroni che vogliano salutare i propri beniamini rimasti a casa; nella playlist vengono inserite canzoni che abbiano nel testo le parole “dog” o “cat” oppure termini rassicuranti quali “amore, amicizia, affetto”. La PETA (People for Ethical Treatment of Animals), organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali, ha attribuito alla radio ed al suo ideatore Adrian Martinez il premio “Wave of the future”.
Infine, se cercate una stazione che si occupi di animali da compagnia e sia indirizzata a chi di zampe ne ha due, c’è RadioBau & co. , che non mancherà di stupirvi con rubriche davvero originali come Fashion Pet, che tiene tutti aggiornati sull’ultima moda canina e felina e Spentolare per cane e gatto, dedicata alla cucina per i nostri amici pelosi.

 

 

 

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