Vi presento il signor furetto

furetto-bambinoMa il furetto è un animale domestico? La domanda è arrivata da una lettrice di noinonni.it. L’abbiamo girata al veterinario Andrea Rettagliati ([email protected]), uno dei grandi esperti italiani in materia. Ecco la sua puntualissima risposta.
Noi aggiungiamo che il furetto, con il suo musino curioso e gli occhietti furbi, può essere un ottimo animale da compagnia, per noi e per i bambini, e una valida alternativa al micio di casa. Ma diamo la parola al dottor Rettagliati.

 

Certo, il furetto è un animale domestico!
Dal punto di vista scientifico, è un carnivoro che appartiene alla famiglia dei mustelidi, a cui appartengono anche altri animali tra cui visone, ermellino, lontra, tasso, donnola, moffetta (o puzzola americana).
Il suo nome scientifico è Mustela putorius furo. Un nome che riassume benissimo le caratteristiche di questo simpatico pet: furo deriva da furonem che significa “ladro”, mentre putorius si riferisce al suo caratteristico odore selvatico.
L’odore intenso e pungente è dovuto al secreto delle sue sacche anali molto sviluppate. I furetti svuotano il contenuto di queste ghiandole quando sono molto agitati o eccitati, analogamente a quanto fanno i cani, che possiedono ghiandole simili. Però la sacculectomia, cioè l’asportazione chirurgica delle ghiandole (oggi vietata in Inghilterra), è una pratica inutile salvo il caso specifico di infezioni croniche o tumori.
L’unico modo per eliminare l’odore pungente del furetto (sia del maschio che della femmina) consiste nella sterilizzazione chirurgica. Ma anche la sterilizzazione non elimina del tutto l’odore, che non si deve pretendere di eliminare completamente con bagni ripetuti o peggio ancora con l’uso di profumi “umani”. Come molti altri animali, i furetti non dovrebbero essere lavati con troppa frequenza (una volta al mese è già molto più che sufficiente) perché si altera il film lipidico protettivo della cute, esponendo il nostro amico a lesioni cutanee; oltretutto il lavaggio stimola le ghiandole a produrre nuovo secreto, ripristinando l’odore caratteristico. La cosa migliore da fare, fermo restando che scegliere un furetto come pet significa anche accettare questa sua caratteristica, è lavare con frequenza le cucce dove dorme.

E ora, un po’ di storia. La selezione e la domesticazione del furetto sono iniziate all’epoca dei Greci e dei Romani allo scopo di sfruttare questi animali per la caccia, in particolare al coniglio, e per il controllo della popolazione dei topi. In seguito, fino all’inizio del ventesimo secolo, il furetto è stato allevato anche quale animale da pelliccia.
Durante gli ultimi anni invece ha acquisito importanza come animale da compagnia. I motivi di questo successo sono da ricercarsi nell’estetica molto accattivante e nell’indole particolarmente mansueta.

Che cosa dobbiamo sapere

gabbia-furettoIl furetto unisce le caratteristiche morfologiche del gatto e comportamentali del cane. Ha il corpo allungato e le zampe corte; una colonna vertebrale così flessibile da permettergli di ruotare di 180° all’interno di una galleria. Ha la dentatura tipica di un carnivoro e occhi molto piccoli con una vista non particolarmente sviluppata (è infatti un animale prevalentemente notturno). Compie la muta del pelo due volte l’anno, in concomitanza con le variazioni stagionali.

In primavera nel maschio non sterilizzato si osserva un forte aumento di volume dei testicoli, variazioni nel comportamento (ad esempio aumento dell’aggressività) provocate dagli ormoni e intensificazione dell’odore corporeo. Un po’ come succede con i gatti…
Il segnale del calore della femmina è un forte aumento di volume della vulva.  Il calore prosegue finché non avviene l’accoppiamento: se non si accoppia può rimanere in estro per molti mesi, fino a sviluppare un’anemia causata dalla persistenza di un elevato tasso di estrogeni. Per questo, a meno che non si decida di intraprendere la strada dell’allevamento, è bene provvedere alla sterilizzazione chirurgica dei soggetti maschi e soprattutto delle femmine.

Il furetto è un carnivoro che utilizza i grassi animali come principale fonte di energia. L’alimentazione migliore è rappresentata da cibi specifici per furetti. Non è consigliabile utilizzare cibi commerciali per cani, mentre alcune marche di elevata qualità di cibo per gatti potrebbero risultare adatte anche ai furetti. Il metabolismo del furetto non è adatto a utilizzare i carboidrati, le fibre e le proteine di origine vegetale. Anche le proteine derivate dal pesce non sono ideali, quindi andrebbero evitate o dovrebbero essere presenti in minime quantità.

L’alloggiamento ideale per un furetto è una gabbia molto spaziosa, a più piani, con la possibilità di uscire frequentemente sotto controllo del proprietario. Alcuni furetti si abituano a fare i propri bisogni nella cassettina, ma sono meno affidabili dei gatti.
In natura dormono in tane sotterranee, quindi è bene fornire scatole, tunnel, stracci, ma verificando sempre che il furetto non li distrugga ingerendone parti.

guinzaglio-furettoFuori dalla gabbia bisogna fare attenzione a tutti i pericoli. I furetti sono animali molto curiosi, piccoli, agili e possono facilmente sfuggire al nostro controllo. I pericoli maggiori sono rappresentati da piante potenzialmente tossiche (ad esempio l’oleandro o la stella di Natale), fili elettrici, oggetti di piccole dimensioni che possono essere ingeriti, aperture da cui fuggire, oggetti pesanti che può tirarsi addosso inavvertitamente.
Ad alcuni furetti piace effettuare passeggiate all’esterno, ma vanno sempre tenuti al guinzaglio, con pettorine specifiche perché il classico collare si può sfilare facilmente dalla testa con una piccola trazione. Per portarli in automobile, le norme di buon senso e il codice della strada prevedono che il furetto sia contenuto in un trasportino a prova di fuga (come ad esempio quello per gatti).

Un furetto può essere l’unico animale di casa se si ha abbastanza tempo da dedicargli. Se però si decide di adottare un nuovo furetto, è bene tener presente che, anche se i furetti non sono molto territoriali, un animale giovane si adatterà più rapidamente alla presenza di un nuovo arrivato di uno anziano. In ogni caso è consigliato rispettare le classiche regole di incontro: prima un approccio olfattivo, spostando gli stracci dei rispettivi nidi, per facilitare la familiarizzazione con l’odore dell’altro; poi un contatto visivo, mettendo le gabbie vicine in modo che possano vedersi ed annusarsi ma non mordersi: infine il contatto diretto, che è sempre preferibile avvenga in un “territorio neutro”.

Per quanto riguarda la convivenza con altri animali, ricordiamoci che il furetto è un predatore, quindi rappresenta un grandissimo pericolo per conigli, roditori, uccelli (molti di questi animali si stressano anche solo con l’odore di un predatore nello stesso ambiente), ma anche per gattini piccoli. Invece è abbastanza piccolo per essere considerato una preda da un cane di taglia medio grande. Occorre quindi sempre valutare le situazioni caso per caso, con estrema attenzione per assicurarci una serena e piacevole convivenza con questo simpatico animale.

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