Cani, gatti & CO: che passione!

© Racorn | Dreamstime.com - Happy Little Boy With His Elderly Grandparents Photo
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Sapete quanti sono i cani, i gatti e gli altri animali da compagnia presenti nella case degli italiani? 60 milioni! Un dato che dice subito, se mai ce ne fosse bisogno, quando amiamo gli animali che ci fanno compagnia nelle nostre case!

Sono 14 milioni tra cani e gatti (con una leggera prevalenza dei gatti, il 51,6% del totale) e 46 milioni di pesci, uccelli, tartarughe, criceti & company. Decisamente un bel numero, per il quale spendiamo anche una buona fetta dei nostri guadagni: circa 1,8 miliardi l’anno solo per cani e gatti (destinati a cibi, ma anche shampoo, deodoranti, ossi del la dentizione, giochi, guinzagli eccetera) e 18 milioni di euro per gli altri animali.

Sono i dati raccolti da una ricerca promossa da Assalco, l’Associazione nazionale delle imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia, e dal salone bolognese Zoomark, e completata da uno studio Eurisko condotto all’inizio dell’anno.

Una ricerca interessanti non sono per i numeri, ma anche per la lettura che ci permette di fare del nostro rapporto con gli animali da compagnia. Per la maggior parte degli italiani, infatti, vivere con un animale favorisce il benessere sia fisico sia psichico: lo afferma il 67% degli intervistati, e il 74% di chi fa o ha fatto questa esperienza. Per il 95%, accudire un cucciolo in casa riduce l’ansia, trasmette gioia e serenità e ha effetti positivi perfino su chi soffre di depressione.

Non solo: gli animali domestici diventano membri effettivi della famiglia, tanto che il 92% di chi li ha dice di non poterne fare a meno. E poi, dover portare a passeggio un cane fa bene anche alla nostra salute, “costringendoci” a fare più attività all’aria aperta:lo pensa ben il 94% per proprietari.

Non a caso quindi in molte regioni italiane stanno cominciando a sperimentare dei progetti di “pet terapy”, e alcuni ospedali permettono anche di ricevere visite dei propri amici animali, naturalmente quando le condizioni sanitarie del paziente lo consentono e nel rigoroso rispetto delle esigenze sanitarie e igieniche.

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