Animali e bambini: un aiuto per la crescita

Ecco un argomento che tocca un po’ tutti noi nonni (e genitori) amanti degli animali: è opportuno far crescere i bambini insieme a un pet (cane o gatto che sia)? Ci sono razze più adatte di altre alla convivenza con i cuccioli d’uomo? E quali sono, dal punto di vista veterinario, i “primi passi” da fare quando si adotta un animale?
Ce ne parla la veterinaria Arianna del Treste.

In Italia ci sono sempre più animali in casa, a rappresentare la compagnia ideale per tutti i componenti della famiglia.
Le stime parlano di circa 7 milioni di cani e 7,5 di gatti sul territorio nazionale, quasi uno ogni due famiglie (dati dal quinto rapporto ASSALCO, Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia).
Vediamo allora come organizzare la convivenza tra il nostro animale e i bambini.

 È una buona idea scegliere un animale come compagno per il nostro bambino?

Per quanto mi riguarda, da veterinario e da persona cresciuta con gli animali, posso affermare che uno sviluppo coadiuvato da un animale è certamente più ricco di spunti, sempre aperto a nuove scoperte e maggiormente incline al confronto; ovviamente, lascio a chi di dovere disquisire dell’aspetto pedagogico nel dettaglio, ma mi fa piacere raccontarvi che, oltre alla ormai nota Pet-Therapy che aiuta splendidamente bambini disabili o con deficit di apprendimento, stanno nascendo sempre più progetti dedicati alla convivenza bambino- cane.
In America, di recente, è nato il R.E.A.D. (Reading Education Assistance Dogs), un programma educativo che consiste nel far leggere i bambini a scuola, o in biblioteche pubbliche; fin qui, certamente un valido invito alla lettura, ma nulla di particolarmente innovativo, se non fosse che il destinatario del reading è… un cane!
Gli psicologi hanno registrato un maggiore apprendimento da parte del bambino, perché leggendo a un cane, invece che a una persona, il piccolo si diverte e non si sente giudicato.
Resta solo da chiedersi se il cane sia contento di ascoltare le letture… Speriamo di sì.

 Adottare un animale: gli spazi

Gli animali tendono a differenziare gli spazi in due grandi blocchi: campi d’isolamento (la cuccia) e campi di attività (caccia, gioco…). È importante comprendere fin dal principio della convivenza uomo- animale che gli spazi vanno gestiti con rispetto.
Il gatto, soprattutto, tende ad avere un luogo per mangiare, un altro per fare i bisogni, un altro, o altri, in cui rilassarsi e giocare.

 Gatto o cane?

Certamente il gatto è un animale discreto e autonomo, ma anche capace di grandi effusioni…
È un animale sociale, ma ha le sue regole e i suoi “codici”, che sono diversi dai nostri; è di fondamentale importanza, quindi, imparare a conoscerlo per non interferire con la sua peculiare modalità di comunicazione.
Ad esempio, è bene capire fin da subito che il gatto non riesce ad assimilare il concetto del “qui non posso entrare” o, almeno, non lo fa secondo gli schemi umani. Per il felino, infatti, l’accesso a un luogo è subordinato solo alla regola del “chi prima arriva, meglio alloggia”: ad esempio, se qualcun altro ha occupato prima di lui il divano, ne usufruirà dopo che il primo arrivato andato via; ma se tenteremo di farlo scendere da un divano che ha occupato per primo, sarà un’impresa ardua anche per i più eroici…

Se invece si decide di adottare un cane è bene sapere che è un animale meno indipendente del gatto, e che pertanto può essere un ottimo fattore di responsabilizzazione per il bambino durante la crescita oltre che, certamente, un compagno affettuoso e presente.

In generale, sia con il cane che con il gatto, è bene ricordare di non inviare mai segnali contrastanti circa una determinata cosa: ad esempio, non si può pretendere di far scendere improvvisamente dal divano un animale che fino al giorno prima vi risiedeva abitualmente. Così facendo andremmo a determinare un gran confusione nella comunicazione con il nostro per, senza riuscire più a comunicargli i messaggi in maniera efficace.

Ci sono razze più adatte di altre alla convivenza con i bambini?

In linea di massima, sì, anche se naturalmente ci sono variazioni individuali: ogni animale ha il suo carattere!
Per i gatti, tra le razze più adatte ai bambini è possibile includere il siamese Seal point,  particolarmente comunicativo ed effusivo, il Birmano, che ha una modalità di gioco elegante e delicata, lo Shortair Americano, decisamente affettuoso, il Blu di Russia, solitamente di buon carattere.

Per qual che riguarda i cani, tra le piccole taglie canine certamente un compagno di gioco equilibrato è il Barboncino, particolarmente intelligente e sensibile, oppure il Cavalier King Charles.
I Terrier sono compagni divertenti e vivaci, tendenzialmente più adatti a bambini di età scolare.
Tra le medie e grandi taglie, si possono scegliere i Boxer, affettuosi ed equilibrati, e i Retrivers, Golden e Labrador, ma sempre facendo attenzione alla vivacità del gioco.

Se si vuole unire alla gioia di avere un animale in casa quella di fare una buona azione, consiglio vivamente di rivolgersi a un canile o a un gattile per adottare un meticcio in difficoltà, che sarà in grado di donare un affetto speciale, nonché di mostrare particolare intelligenza in ogni situazione

Vaccinazioni, microcip & Co

Da un punto di vista veterinario, bisognerà inserire un microchip al cane, pratica non dolorosa per l’animale, per metterlo in regola con l’Anagrafe Canina, che è un importante banca dati che consente di “mappare” la popolazione canina sul territorio nazionale; si tratta di un obbligo di legge, di un importante traguardo raggiunto nella lotta al randagismo, ma anche di una sicurezza per il proprietario rispetto all’eventuale smarrimento del proprio animale.
Una volta registrato presso gli Uffici preposti del proprio territorio (Comune, Regione), di norma entro 15 giorni dall’entrata in possesso dell’animale oppure entro i tre mesi di età del cucciolo, il cane sarà ufficialmente “esistente” sul territorio italiano, e sempre identificabile e riconducibile al suo “genitore a due zampe”.

È buona norma, per le stesse ragioni, far inserire il microchip anche al gatto che abbiamo deciso di adottare.

Quanto alle visite veterinarie del cucciolo, sia canino che felino, appena dopo l’adozione è bene condurlo a una prima visita, in cui il medico potrà valutarlo e, accertatone lo stato di salute, potrà stabilire il protocollo di sverminazione (da effettuarsi con esame delle feci prima e dopo, mediante 2 somministrazioni di vermifugo a distanza di 14 giorni) e di vaccinazione (solitamente, almeno due richiami a distanza di 21 giorni) e dare anche dei consigli utili a un buon inserimento del pet in famiglia.

Arianna Del Treste

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