Risponde lo psicologo – Un bambino insicuro
Un bimbo un po’ insicuro, una mamma (sì, ci leggono anche le mamme!) un po’ ansiosa, che teme che non riesca a farsi valere e chiede consiglio alla nostra consulente, la dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
DOMANDA
Sono la mamma di un bambino di 6 anni. Abitiamo in un paesino dove ci sono solamente cinque bambini e il più grande ne ha 7.
Il bambino più grande vuole sempre comandare altrimenti si arrabbia e allontana chi non vuole obbedire. Purtroppo il mio vuole stare sempre con lui e si fa comandare, e non le dico che nodo alla gola sentire l’altro bimbo (senza mai un genitore che venga a controllare la situazione…) che, se non fa quello che dice, inizia a urlare.
Il problema più grave è che quando arriva un bambino in vacanza, il bimbo più grande gioca con il nuovo arrivato allontanando il mio e prendendolo anche in giro. La stessa cosa è successa anche ai campi estivi, dove è stato escluso dai maschi perché comandava sempre quel bimbo più grande, che ha preso anche in giro il mio bambino perchè si era adattato a giocare con le bambine. Alla fine non ci ho visto più, non l’ho più mandato ai campi estivi e ho parlato con le maestre che non si erano accorte di nulla, mentre le bambine che me lo hanno confermato.
Ho provato in tutti i modi a far cambiare atteggiamento al bimbo più grande, portandolo con noi a mangiare il gelato, facendogli dei regalini, spiegandogli che si gioca tutti insieme, ma senza risultati. Non so più come affrontare questa situazione che mi sta ossessionando. Grazie.
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, la sua lettera trasmette sicuramente una grande preoccupazione, un’ansia che l’ha portata ad attivarsi in diversi modi. Forse, però, nel tentativo di aiutare il suo bambino l’ha un po’ perso di vista… Provo a spiegarmi meglio, e tenga presente che, non conoscendo la situazione nei dettagli, potrei sbagliarmi.
Quello che mi colpisce è che nella lettera lei non parla del suo bambino, di cosa pensa, dice o prova lui rispetto a questa ‘amicizia’ o alle diverse disavventure che descrive.
Ha provato a chiedere a lui come avrebbe voluto affrontare, ad esempio, le prese in giro? Cosa pensa dell’essere “comandato”?
Ho la sensazione che a volte il suo giustissimo istinto a proteggere il suo bambino si trasformi in una iperprotezione, un atteggiamento che ci porta non a sostenere il bambino nell’affrontare le difficoltà, ma a sostituirci a lui, a fare al posto suo.
Così facendo, però, si ottiene l’effetto di farlo sentire ancora più piccolo ed incapace.
A volte noi adulti non ce ne rendiamo conto, ma dietro l’iperprotezione passa sempre un messaggio di svalutazione. Se io mamma devo attivarmi al tuo posto, parlare con gli altri bambini, cercare soluzioni per farti accettare eccetera, in realtà, senza volerlo, ti sto comunicando che tu non sei capace di farlo da solo, che non sei abbastanza forte per affrontare anche questi aspetti spiacevoli.
Lei non può fare molto per cambiare gli atteggiamenti arroganti di un bambino cresciuto in un ambiente che non è riuscito a limitarlo, però può aiutare suo figlio ad “affinare le sue armi”, a conoscersi e mettere in campo i suoi strumenti e le sue risorse per affrontare le difficoltà della vita.
In che modo? Rinforzando la sua autostima, dandogli fiducia e aprendo con lui un dialogo rispetto al come si sente in certe occasioni e cosa farebbe; lavorando sulla sua autonomia, cioè permettendogli di fare le cose da solo, da quelle più concrete a quelle più grandi.
Calma, non si lasci ossessionare, gestisca la sua ansia e si fidi di suo figlio, evitando di attivarsi al suo posto, poiché questo atteggiamento rinforza la sua insicurezza e questo lo porta a voler cercare sempre qualcuno da cui dipendere, anche a costo di essere comandato…
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino. Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.