Una nipotina che vive dai nonni…
Una mamma in difficoltà e nonni che, per aiutarla, si fanno totalmente carico della nipotina. Ma è giusto così, prima di tutto per la piccola? Se lo chiede una nonna. La risposta della psicologa Cristina Fumi (Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia – Università Cattolica del Sacro Cuore UCSC).
DOMANDA
Sono la nonna di una bambina molto intraprendente, socievole e simpaticissima. Però sono preoccupata perché la bambina vive con noi: mia figlia infatti non può permettersi di tenere la bambina con sé perché non ha ancora un lavoro sicuro, quindi vive in un’altra casa.
Ma c’è un ulteriore problema: il padre biologico di Angelica non ha riconosciuto la piccola.
Purtroppo nella regione dove viviamo è difficilissimo trovare lavoro, però mia figlia non può lasciare la regione per andare altrove per non creare problemi alla bambina.
Finché avremo la forza per aiutarla e occuparci della bambina, lo faremo. Però la mia preoccupazione è che con il passare del tempo non avremo più le forze per farlo, mentre vorrei rendere il più serena possibile mia nipote. Come posso fare?
RISPONDE LA PSICOLOGA CRISTINA FUMI
Cara Antonella,
leggo tra le righe che ha scritto molto affetto e vicinanza per Sua nipote e Sua figlia che sta aiutando e sostenendo da tempo con così tanto amore.
Comprendo la preoccupazione circa il futuro, ma credo che Sua figlia debba essere incoraggiata e sostenuta – in qualche modo – a rendersi autonoma perché possa appieno godersi la maternità.
L’aiuto e il sostegno che da nonni avete assicurato a Sua figlia e Sua nipote fino ad ora è stato sicuramente importante e prezioso e, da come descrive la bambina, certamente è stato un successo, ma rispetto al futuro è auspicabile che la mamma cerchi di organizzarsi al meglio e occuparsi direttamente lei della figlia con anche un vostro aiuto e sostegno, ma “a distanza”.
Comprendo che la situazione economica e lavorativa sia complessa – e ancora di più in questo momento terribile –, ma sarebbe opportuno riuscire a trovare una soluzione abitativa e un’autonomia economica (anche parziale) perché madre e figlia vivano insieme, permettendo a voi nonni – seppur presenti – di aiutare e sostenere a distanza, senza che voi così sentiate il peso della preoccupazione e della responsabilità, come Lei scrive in questa lettera.
Circa il padre, non capisco dalla lettera che scrive se la bambina conosce e frequenta il padre oppure no, e se questo di fatto impedisca a Sua figlia di cambiare regione e quindi di cercare lavoro altrove. Comunque io suggerirei a Sua figlia di rivolgersi al consultorio di zona della città dove vivete per avere un chiarimento/approfondimento legale-psicologico in merito alla gestione del rapporto padre-bambina.
Capita a volte, anche quando non ci sembra di riuscire a trovare delle soluzioni possibili (abitative-lavorative-economiche), che le soluzioni arrivino in modo inaspettato e sorprendente: coraggio, faccio il tifo per VOI!
Un saluto caro
Cristina Fumi
Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia
Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC)
Via Nirone, 15 – 20123 Milano MI
Tel. 02.7234.5961
www.unicatt.it/serviziocoppiafamiglia