Risponde lo psicologo – Un bambino che ha tanta rabbia!
Due genitori che si separano, tornano insieme e poi si separano ancora. Un bambino che manifesta sempre grande aggressività e rabbia. Come aiutarlo? Il parere della psicologa Manuela Arenella.
DOMANDA
Sono la mamma di un bambino di quattro anni. Sto avendo dei problemi con il suo comportamento: ovunque lo lasci è aggressivo, urla se non gli si dà ciò che desidera, sputa, non ascolta, fa finta di nulla.
Premetto che dopo due anni io e suo padre siamo tornati insieme, ma da pochi giorni ci siamo di nuovo lasciati. Non so come comportarmi.
RISPONDE LA PSICOLOGA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, per poter fare delle ipotesi sul comportamento del suo bambino bisognerebbe capire se quello che descrive è un atteggiamento che ha sempre avuto o se si è intensificato in seguito a qualche evento particolare.
Senza queste informazioni, ciò che si può supporre è che il suo bimbo stia manifestando una rabbia enorme, che trova poco contenimento da parte dei suoi adulti di riferimento.
Come và l’aspetto delle regole e limiti, fondamentale per incanalare l’energia aggressiva verso fini accettabili e costruttivi?
I bambini hanno bisogno di un contesto di regole che siano CHIARE (il bambino deve sapere cosa si può e cosa non si può fare), COSTANTI (le regole devono valere sempre, non cambiare in base all’umore dei genitori, che a volte sono più tranquilli e tolleranti, altre volte più nervosi e intransigenti) e COERENTI (devono valere sia con mamma che con papà).
Inoltre è importante stabilire e mettere in atto delle conseguenze, qualora le regole stabilite non vengano rispettate. È fondamentale non permettere al bambino di picchiarci o mancarci di rispetto, per mantenere la nostra funzione di punti di riferimento autorevoli, a cui può affidarsi.
Questa è la teoria. Nella sua situazione specifica credo sia importante mettere in conto che probabilmente il suo bambino vi sta restituendo la rabbia e una tensione che ha respirato per la vostra separazione.
A volte noi adulti pretendiamo un determinato comportamento dai bambini, senza renderci conto che spesso siamo noi i primi ad essere nervosi, arrabbiati, o comunque emotivamente distanti.
I bambini hanno le “antenne”, per cui sono sensibilissimi alle tensioni del contesto; anche se ci sforziamo di nascondere conflitti o crisi, le sensazioni che proviamo passano e vengono sentite dai figli che, la maggior parte delle volte, se non riescono a spiegarsi perché la mamma è così triste o nervosa, se ne fanno una colpa, o si difendono da quel vissuto restituendoci la stessa rabbia e tensione.
In questi casi è importante parlare al bambino, verbalizzare che lo vedete molto arrabbiato, che probabilmente anche la mamma ultimamente è più nervosa (o arrabbiata, o triste, ecc..), che i suoi genitori ce la stanno mettendo tutta per fare andare le cose al meglio, ma a volte anche i grandi fanno un po’ fatica.
Ci si può arrabbiare, ma certi comportamenti non sono accettati, per cui è importante rispettare certe regole. Noi adulti ti chiediamo questo, tu a noi cosa chiedi? Cosa ti fa fare fatica?
Ovviamente la gestione della rabbia non si insegna con le parole, ma con i comportamenti; è importante ricordare che noi adulti siamo testimoni dei valori che professiamo, ed è importante incarnarli e dare esempi con il nostro modo di fare e di relazionarci.
Spero di averle dato spunti di riflessione utili. Un caro saluto.