Risponde lo psicologo – Quanti capricci!
Una bambina di tre anni che fa continui capricci, tanto da risultare difficilmente “gestibile”. Che fare? Una mamma lo chiede alla nostra consulente, la psicologa Manuela Arenella. Ecco il suo parere.
DOMANDA
Sono la mamma di due bambine di 5 e 3 anni. La prima è molto tranquilla mentre la seconda passa da dei momenti di assoluta tranquillità a dei momenti di capricci pazzeschi. Sembra che si disconnetti dalla realtà…
Si sveglia già al mattino ed è tutto un no. Lavorando, mi affido molto alle nonne le quali, giustamente, per non far polemica assecondano molte sue richieste. Il problema nasce quando io a casa, mi oppongo alle continue richieste della piccola. La cambio e non le va bene nulla di quello che le metto, viaggia scoperta per casa senza volersi far prendere e vestire. È un continuo no per tutto. Dobbiamo uscire e fa altri capricci. Non so più come prenderla.
Sicuramente sbagliamo, io e mio marito, a non essere molto uniti. La piccola punta su questo: io la sgrido, e mio marito giustifica spesso il capriccio.
La bimba quando parte per la tangente, non è in grado neanche di ascoltare quello che le dico. Dovrei lavorare di più sulle punizioni.
Queste situazioni mi affliggono, sono veramente dispiaciuta nel vedere la bimba avere questi alti e bassi. Mi dia un consiglio!
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, per comprendere meglio la situazione, come sempre, mi sarebbe utile approfondire alcuni aspetti: in che occasioni si verifica il passaggio dalla “assoluta tranquillità”, ai capricci pazzeschi? Può trovare aspetti comuni, situazioni particolari o eventi precisi che scatenano il capriccio? La sua bambina fa così da sempre? E cosa intende per “disconnessa dalla realtà”?
Da ciò che descrive si può ipotizzare che la sua bimba stia facendo molta fatica ad uscire dall’onnipotenza infantile, a conquistare la capacità di tollerare le attese, le frustrazioni, i limiti e i no della realtà.
Queste capacità sono fondamentali per poter entrare in relazione con la realtà che ci circonda, con gli altri, e per poter sperimentare i genitori come punti di riferimento, capaci di proteggerci.
Se un genitore si spaventa e si lascia “manipolare” dagli eccessi di rabbia di un bambino, come farà a mantenersi, ai suoi occhi, degno di rispetto?
Ci sono diversi articoli scritti in precedenza che approfondiscono l’argomento (vedi link sotto).
Da quello che lei scrive, tuttavia, mi sembra di intuire che abbia già chiaro quali siano i nodi problematici e anche le possibili soluzioni.
Per far fronte agli accessi di rabbia è necessario creare un clima chiaro e coerente, innanzitutto all’interno della coppia genitoriale; è importante stabilire poche regole, ma chiare, che vengano sostenute sia dalla mamma che dal papà.
Stabilite le regole, è importante chiarire e condividere anche le conseguenze, e cercare di farle rispettare.
Le sfide lanciate dai bambini dovrebbero essere smorzate da adulti che trasformano in “gioco” condiviso i doveri, empatizzando con le fatiche, ma ribadendo ciò che va fatto.
L’elemento chiave è la coerenza, tra i due genitori (si possono avere approcci diversi, ma ribadendo la stessa cosa) e tra ciò che si dice e ciò che si fa.
Nel momento in cui si scatena un capriccio è inutile cercare di farsi ascoltare, poiché il bambino è totalmente immerso nella rabbia. Se picchia o distrugge cose è bene fermarlo fisicamente, in un contenimento fermo, saldo, che lo aiuta a contenere quell’eccesso di carica. Altrimenti lasciate sfogare il capriccio, verbalizzando che “capite la sua rabbia, ma questa cosa proprio non si può fare”.
Cercate di ignorare il comportamento plateale, solo quando si sarà esaurita la carica aggressiva sarà possibile parlarne.
Tutto questo in linea teorica.
Nella pratica, la prima cosa da capire è come mai non riuscite ad esercitare il vostro ruolo genitoriale, soprattutto per quel che concerne il far sì che la vostra bambina si fidi di voi e vi ascolti.
Cosa vi impedisce di essere autorevoli e di farvi ascoltare da una bimba di tre anni? Credo sia importante per voi genitori ragionare in modo condiviso su questo aspetto, poiché l’autorevolezza e l’affidabilità che costruite adesso sono risorse che vi ritroverete anche in futuro, quando, in adolescenza il vostro ruolo sarà veramente e profondamente sfidato.
A tal fine, qualora non riusciste da soli ad affrontare questi nodi, vi consiglierei di consultarvi con uno psicologo.
Su questi tema, trovi altri articoli anche ai seguenti link:
Risponde lo psicologo – Le regole e la crisi di opposizione
S.O.S. capricci
Come gestire la rabbia
Le esplosioni di ira dei bambini
Il momento del “no”
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole, e collabora, oltre che con www.noinonni.it, anche con il sito www.bimbiarimini.it
Risponderà alle vostre domande e sollecitazioni (per scrivere potete utilizzare l’indirizzo mail: [email protected]), anche su temi legati all’attualità e a fatti di cronaca.