Risponde lo psicologo – La “gelosia” di una sorella
Certe volte, la nascita di un nipotino fa esplodere anche delle “rivalità” latenti tra fratelli che sembravano superate tra fratelli. È quello di cui ci parla questa nonna, che chiede consiglio alla psicologa. Le risponde Sara Pelucchi (Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia – Università Cattolica di Milano).
DOMANDA
Scrivo per un consiglio su un problema che non riguarda esattamente “essere nonni”. Si tratta di questo: la mia secondogenita sta per diventare mamma, e io vivo l’attesa di diventare nonna con una grande gioia. Mi accorgo però che le “dinamiche familiari” stanno cambiando, e che la mia primogenita si sta via via irrigidendo nei miei confronti. Vedo in particolare che la gelosia verso la sorella, che ha avuto fortissima quando è nata e che è sempre stata sotterranea in tutti questi anni, si va acuendo. Ieri è arrivata a dirmi che lei è una “figlia di serie B”!
Sono davvero addolorata, e non so cosa fare. Mi sembra di capire che lei è ferita dal non avere bambini e che li desidera (ha avuto dei problemi di salute e i medici per qualche anno le hanno sconsigliato una gravidanza, ma ora li ha superati, però lei e il suo compagno hanno smesso di parlarne, non riesco a capire se perché hanno deciso di rinunciare o perché ci sono altri problemi). Con la sorella è affettuosa, anche se un po’ “normativa” e tende a metterle ansia, perché per il suo lavoro è informatissima su tutte le problematiche gravidanza/parto/neonati.
Con me però è diverso. Vedo che quando faccio un regalo alla secondogenita, per la bimba che sta per nascere, è combattuta: da un lato è felice e pronta a dare consigli, dall’altro è come se pensasse che io riservo alla sorella attenzioni che non do a lei.
Insomma, non so come disinnescare questa situazione, che mi sembra una vera “bomba”. Lei che cosa mi consiglia?
RISPONDE LA PSICOLOGA SARA PELUCCHI
Gentilissima signora,
la psicologia sociale della famiglia ci ha mostrato come ciascun evento critico, ovvero di passaggio/cambiamento che avviene all’interno di un nucleo famigliare, mette alla prova le dinamiche familiari dell’intero nucleo in considerazione della loro storia pregressa. Nell’affrontare in modo adattivo l’evento è importante che il nucleo attivi una dinamica generativa e non degenerativa dei legami familiari, ovvero una dinamica che promuova un equilibrio tra bisogno individuale e responsabilità verso l’altro, secondo la fase del ciclo di vita delle persone coinvolte.
Leggendo la vostra situazione l’evento riguarda l’arrivo di una seconda generazione nel nucleo d’origine a cui appartenete lei e le sue figlie che lei dice aver attivato delle dinamiche “sotterranee” non ancora affrontate. Come mamma ma allo stesso tempo futura nonna del nucleo credo sia importante attivare delle risposte e delle dinamiche che tengano in considerazione questo passaggio evolutivo e la posizione adulta delle sue figlie.
Se lo ritiene, potrebbe parlare alla sua primogenita con rispetto e comprensione senza timore di affrontare argomenti non trattabili per aiutare sua figlia adulta a dare parola alla sua sofferenza e all’eventuale parte che ha lei come mamma in questa. L’obiettivo è quello di “diventare consapevoli insieme” e nel comprendere se ciò che anima le reazioni della primogenita nei suoi confronti sia non tanto collegato al diventare zia quanto piuttosto ad aspetti legati alla vostra relazione o alla sua maternità mancata.
Un cordiale saluto
Dott. Sara Pelucchi, psicologa psicoterapeuta
Servizio di Psicologia clinica: persona, coppia, famiglia
Via Nirone, 15 – 20123 Milano MI
Tel. 02.7234.5961
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