Risponde lo psicologo – Il trauma della morte
Un nonno che scompare in modo inaspettato. Una morte inspiegabile per il nipotino, che continua a interrogarsi sul perché non ci sia più. Come aiutarlo a superare questo trauma? Il parere della psicologa CRISTINA FUMI del Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (tel. 02.7234.596).
DOMANDA
Buongiorno. Sono la mamma di un bambino di sei anni. Scrivo perché mio figlio è rimasto molto colpito dalla morte improvvisa del nonno, avvenuta otto mesi fa, e mi sembra che non riesca a superare il trauma.
Mio padre, a cui il bambino era molto legato, è morto improvvisamente, per un infarto. La mattina aveva portato il bambino a scuola e l’aveva salutato dicendogli che si sarebbero visti come al solito nel pomeriggio, ma poi proprio quel giorno è mancato.
Ora vedo che Ricky, che pure non parla della cosa, diventa nervosissimo ogni volta che uno di noi della famiglia manca, anche solo per poco tempo. Per esempio, mi sono dovuta assentare due giorni per lavoro e lui è stato affidato a mia madre, ma è stato ingestibile: nervoso, addirittura con tic (strizzava continuamente gli occhi), la notte non ha dormito… Eppure è sempre stato abituato a stare con la nonna e a dormire a casa sua.
Pensa che potrebbe essere utile il supporto di uno psicologo? Come posso fare per rassicurarlo?
Grazie per la risposta!
Annamaria
RISPONDE LA PSICOLOGA CRISTINA FUMI
Cara Annamaria,
la morte improvvisa e imprevedibile del nonno può aver rappresentato un vero e proprio trauma per Riccardo: l’averlo atteso il pomeriggio e non averlo visto può aver generato in lui un senso di impotenza e di mancanza di controllo che pare essere ancora molto presente e che il bambino esprime con gli atteggiamenti e comportamenti che Lei ben descrive; nervosismo, attivazione psico motoria, tic, insonnia.
Questi ultimi rappresentano i tipici pattern di risposta a un evento traumatico: mettiamoci nei panni di Riccardo per un attimo. Riccardo sa, come sempre, dopo il saluto mattutino, di potersi aspettare che il nonno tornerà a riprenderlo nel pomeriggio, ma questo non accade. Riccardo può così pensare. Chiunque si allontani da me, può non tornare più; chiunque mi lasci, può morire; e ancora, non posso più fidarmi di nessuno, accadono solo cose brutte.
E così possono spiegarsi gli atteggiamenti e i comportamenti che Lei ben descrive in Riccardo che pare rivivere costantemente in modo intrusivo e disturbante: potrebbe essere dunque utile che Voi genitori vi rivolgiate a uno psicoterapeuta esperto in psico-traumatologia (psicoterapeuta EMDR – acronomico che sta per desensibilizzazione e rielaborazione dei traumi tramite i movimenti oculari) che può aiutarVi – in primo luogo- a mettere in campo le giuste strategie per aiutare Riccardo a affrontare e superare il trauma della morte del nonno.
In bocca al lupo!
Cristina Fumi
Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia
Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC)
Via Nirone, 15 – 20123 Milano MI
Tel. 02.7234.5961
www.unicatt.it/serviziocoppiafamiglia
Buonasera, sono la mamma di un ragazzo di 14 anni. L’anno scorso è venuto a mancare mio padre tragicamente e purtroppo a trovarlo in condizioni gravissime siamo stati proprio io e mio figlio. Il trauma è stato fortissimo. Pensavo di essere riuscita ad aiutarlo, ma a distanza di un anno ancora non riesce a non pensarci: è un pensiero fisso. Ha problemi di concentrazione a scuola, tic, adesso è subentrata la paura di perdere anche la nonna. Come posso aiutarlo? Devo rivolgermi a uno psicologo? Grazie. Pamela
Gentile Pamela,
è arrivata la risposta della psicologa alla sua domanda, ma non riusciamo a inviargliela. Preferiremmo risponderle privatamente.Se potesse inviarci la sua mail all’indirizzo [email protected], gliela inoltreremo.
Cordiali saluti e tanti cari auguri di buone feste
Annalisa Pomilio
noinonni.it