Risponde lo psicologo – I primi distacchi
Quando è il momento giusto per lasciare i bambini per la prima volta coni i nonni? Lo chiedono due genitori alla nostra consulente, la psicologa Manuela Arenella. Sentiamo il suo parere.
DOMANDA
Io e mio marito vorremmo lasciare nostra figlia di 15 mesi dai nonni per 4 giorni. Ci stiamo facendo molti scrupoli al riguardo e siamo quasi tentati di rinunciarvi. Temiamo che la bimba possa soffrire troppo la nostra mancanza. Tale lontananza può essere dannosa per una bimba così piccola?
RISPONDE LA PSICOLOGA MANUELA ARENELLA
Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare meglio le condizioni e il contesto. Mi spiego meglio.
Il percorso di separazione che porta il bambino a individuarsi, a sentirsi un individuo distinto dalla mamma e dal papà, procede per tappe successive, ed è fatto di andate e ritorni.
Psicologicamente le nuove conquiste e acquisizioni lo attraggono, ma al tempo stesso lo spaventano, per la possibilità di perdere i suoi punti di riferimento; il percorso, perciò, risulta fatto di andate e ritorni, di passi avanti e piccole regressioni che testimoniano la paura e il conseguente bisogno di conferme e rassicurazioni.
Ci sono fasi particolari in cui queste paure si intensificano, per cui il distacco dai suoi punti di riferimento risulterebbe deleterio per il bambino (come i primi mesi, la fase dell’angoscia dell’estraneo e i primi passi).
Altre difficoltà si incontreranno verso i tre/quattro anni, quando sarà sempre più forte la consapevolezza della separazione imminente.
Detto questo, in teoria la vostra bambina ha un’età tale per cui la vostra assenza non dovrebbe avere forti ripercussioni, ma bisogna farsi qualche domanda sul contesto.
In che casa resterà? I nonni a cui la lasciate sono persone che di solito condividono con lei la quotidianità? Sono persone con cui sta spesso e si trova bene? È in qualche modo “allenata” ai piccoli distacchi? È una bambina abituata a restare anche con altre persone, o ha bisogno della presenza costante della mamma?
Le risposte a queste domande fanno la differenza tra un’indicazione puramente teorica e una riflessione calata nella realtà del singolo bambino.
È importante riflettere su questi aspetti e porsi a una distanza emotiva tale da poter distinguere poi eventuali “capricci”, crisi momentanee di reazione all’assenza dei genitori, da situazioni effettivamente intollerabili per lei (in tal caso sarà opportuno anticipare il rientro).
Se ne avete la possibilità potete provare ad allenare la bimba al distacco lasciandola a dormire una notte dai nonni e osservando come va.
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.