Risponde lo psicologo – Gemelli, sempre insieme?
È bene separare i fratelli gemelli mettendoli a scuola in due classi diverse? Ecco il parere della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
DOMANDA
Il prossimo anno i miei due nipotini, gemelli, cominceranno la scuola elementare. Ho sentito dire che in alcuni casi preferiscono separare i gemelli e metterli in classi diverse perché così si rafforza la loro personalità. Secondo lei questo è davvero utile per loro? Noi preferiremmo non farlo. D’altra parte loro non stanno sempre insieme e anche adesso hanno amici diversi: ora che sono alla scuola dell’infanzia giocano insieme, ma anche con gli altri.
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
In passato c’era la tendenza a sottolineare la somiglianza dei gemelli, eliminando ogni differenza, anche nel modo di vestirli, di pettinarli, o nei loro oggetti di uso quotidiano. E talvolta era identico anche il trattamento a cui erano sottoposti, anche da parte dei loro genitori.
Tutto questo finiva col creare una grande confusione, non solo fisica ma anche psicologica, nel definire l’identità di ciascuno, e questo causava grossi problemi: per loro era difficile stare lontano l’uno dall’altro, sia da bambini che da adulti. Il legame privilegiato di amore e complicità col proprio gemello può infatti rivelarsi negativo quando limita lo sviluppo armonico delle singole personalità, sviluppo che può avvenire solo attraverso la reciproca differenziazione.
Il mancato riconoscimento delle identità individuali potrebbe far sì che ogni gemello si senta incompleto e vuoto senza l’altro, come se il suo Io si spezzasse in due e ne mancasse la metà.
Tenendo presenti queste considerazioni, c’è stata una brusca inversione di tendenza, tanto che si tendeva a dividere i bambini fin da piccolissimi. Ma anche questa (come la maggior parte delle scelte rigide e assolute) aveva lo svantaggio di sottoporre i bambini a separazioni troppo precoci, per le quali non sempre erano pronti.
Se facciamo un passo indietro, vedremo che la differenziazione e la consapevolezza di essere unici affonda le radici nel rapporto con la coppia di genitori, e in particolar modo con la madre.
È lei che fin dall’inizio può aiutare i gemelli a distinguersi l’un l’altro, riconoscendoli come due persone separate e diverse, nonostante la somiglianza. È lei che può cogliere quelle piccole differenze che rendono diversi anche i gemelli identici, coltivando la loro unicità.
Infatti quello che può mancare ai gemelli è il rapporto esclusivo con la madre, necessario a tutti i bambini per costruire il nucleo più profondo della propria identità. Quando questo manca, tendono a compersarlo attraverso il legame con il fratello gemello. Invece ognuno dei gemelli deve sapere che il suo valore non dipende dal legame con l’altro e dalle cose che li rendono simili tra loro, bensì dalla propria unicità di persona, che lo rende unico e irripetibile.
Tornando alla domanda, anche se ogni genitore ha il diritto/dovere di scegliere ciò che ritiene meglio per il proprio figlio, ritengo che possa essere positivo iscrivere i gemelli nella stessa scuola ma in classi diverse, in modo da dare a ciascuno l’opportunità di mettersi in gioco a prescindere dalla “fratellanza”, incontrando fatiche e soddisfazioni che dipendono dal poter fare riferimento esclusivamente sulle proprie forze. In questo modo, si rafforza in loro il senso della propria unicità.
Certo, bisogna mettere in conto la fatica iniziale e le difficoltà fisiologiche in tutte le separazioni, che si supereranno in tempi brevi se i genitori coltiveranno la profonda convinzione che questo è un bene per i propri figli, perché così garantiscono loro la possibilità di mettersi alla prova per scoprire che sono capaci di affrontare la realtà anche senza la “stampella” che un rapporto tra gemelli a volte può costituire.
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.