Risponde lo psicologo – Le armi giocattolo: sì o no?
Ecco un nuovo intervento della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza, collaboratrice di www.bimbiarimini.it, il sito nato per segnalare tutto ciò che succede nel “pianeta” dell’infanzia nel territorio di Rimini.
Oggi la dottoressa Arenella risponde alla domanda di una mamma perplessa di fronte alla richiesta del suo bambino di regalargli una pistola giocattolo.
DOMANDA
Da quando il mio bambino, che ha quasi 4 anni, ha visto la pistola che hanno i suoi amichetti all’asilo lui mi chiede continuamente di averne una uguale. A me però non piace l’idea che i bambini giochino con quest’oggetto, perché anche se è un giocattolo per me simboleggia un po’ la violenza. Che cosa mi consiglia?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Questa domanda, molto frequente tra i genitori, ci permette di introdurre (il discorso in realtà sarebbe molto più lungo e articolato) il tema dell’aggressività, spesso oggetto di equivoci e fraintendimenti.
L’aggressività è un’energia vitale importante; è quella che ci spinge ad andare verso le cose, a lottare contro le avversità per conquistare tappe e competenze sempre nuove. È un’energia di per sé sana che, se incanalata e indirizzata, costituisce una spinta costruttiva. Nulla a che vedere con la violenza, che ha aspetti distruttivi (rispetto agli altri e alle cose) ed è frutto di una distorsione dell’aggressività.
Il gioco è lo strumento principale attraverso cui i bambini elaborano le tensioni interne e imparano a gestire le loro pulsioni; ha una funzione catartica, liberatoria, rispetto ai conflitti che si incontrano nell’arco della crescita.
Giocare alla guerra permette ai bambini di esprimere la loro rabbia, l’aggressività, ma in modo simbolico, quindi protetto, perché si è sicuri di non fare male a nessuno. Attraverso il gioco il bambino può “essere cattivo” senza dover fare i conti con la paura che i genitori non lo vogliano più; può conoscere vari aspetti di sé senza correre rischi.
Detto questo, ogni genitore ha il diritto di scegliere quali giocattoli comprare al proprio bambino, sulla base dei valori che vuole trasmettergli. Non è un problema essere contrari alle armi giocattolo e quindi non comprarle, purché si sia consapevoli che, anche senza il giocattolo, comunque i bambini trovano il modo di “mettere in gioco” gli aspetti emotivi legati alla rabbia e al conflitto (costruiscono pistole con le mollette da bucato o semplicemente le fanno con le mani!) e questa messa in gioco è importante per poter esprimere ed elaborare i suddetti aspetti.
Il tutto ovviamente poi dipenderà anche da che rapporto hanno i genitori con la propria aggressività, ma questo è un altro “capitolo”…
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.
Risponderà alle vostre domande e sollecitazioni (per scrivere potete utilizzare l’indirizzo mail: [email protected]), anche su temi legati all’attualità e a fatti di cronaca.
Sono in pieno accordo con la psicologa…. io faccio sempre questo semplice esempio ai bambini ma molto più spesso ai grandi:” Le nostre mani sono uno strumento ….le possiamo usare per fare carezze o dare pugni…..costruire o distruggere….ma loro non agiscono autonomamente come la nostra lingua che può ferire più di una spada….” è l’ntenzione che può essere ludica, positiva o negativa anche perchè tutti i giorni nella nostra vita quotidiana veniamo a contatto con oggetti che si possono trasformare in armi come ad es un banale coltello. Complimenti e grazie per i vostri consigli da chiunque provengano.
Grazie per i complimenti, nonna Atta. Anche a noi la nostra consulente, Manuela Arenella, piace molto e ci troviamo sempre in sintonia con lei.
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Buon pomeriggio
La redazione di Noinonni.it
Sono in pieno disaccordo con la psicologa !!
Certo e allora lasciamo che portino a scuola bombe a mano giocattolo, mitra, bazooka e chi più armi ha più ne metta. Se giocando si impara cosa stanno imparando questi bambini ? ad esprimere la loro aggressività ?? e questo sarebbe il miglior modo di farli sfogare ? farli giocare al “terrorista” di turno ???
Le armi giocattolo per come la vedo io hanno ben poco a che fare con l’esigenza di sfogare aggressività quanto piuttosto stimolano il desiderio primordiale di violenza.
E poi ci lamentiamo del bullismo nelle scuole… se cominciamo così già alle materne siamo a posto.