Viva i papà!

Cari nonni, che ne dite, lo diciamo “viva i papà” di oggi? Sì, naturalmente, anche quelli di ieri, ma è indubbio che oggi molti papà, quelli per cui facciamo il tifo e che ci riempiono il cuore, siano diversi da quelli dei nostri tempi (e dai nostri padri forse ancora di più). I tempi cambiano, i rapporti tra le coppie pure, e il modo di essere papà anche.
Certo, non è così per tutti, e ognuno interpreta il ruolo a suo modo. Però che tenerezza vedere i papà al parco correre dietro ai loro frugoletti che a stento si reggono sulle gambe; che bello vederli cambiare i pannolini (una cosa che, diciamocelo, gran parte dei papà di ieri non si sarebbe sognata di fare), alzarsi di notte quando i bimbi piangono senza dare per scontato che lo faccia la mamma, preparare le pappe – e la cena, quando sono a casa, anche per le loro compagne. Che bello vedere che interpretano la paternità come una gioia e una responsabilità pienamente condivisa.

Non vogliamo generalizzare né dipingere le famiglie con delle irrealistiche pennellate rosa. Purtroppo ci sono tanti casi di papà assenti, di donne che allevano i figli da sole, di coppie in cui i ruoli sono ancora rigidamente quelli del passato, con la mamma che si occupa dei bimbi e il papà che interviene da lontano… Però la sensazione è che molti papà di oggi ci tengano a “esserci” e a partecipare alla vita dei bambini fin dai primi istanti, forse a differenza di molti papà della nostra generazione, che nei primi mesi di vita erano meno presenti, avevano un ruolo più defilato.

È un bene? Noi pensiamo di sì: è un bene per le mamme, è un bene per la coppia, è un bene per i bimbi. La vera prova però arriverà quando i bambini cresceranno, con l’adolescenza e gli inevitabili scontri di quel periodo della vita. È allora forse che sarà necessario recuperare almeno in parte il gioco di sponda che abbiamo fatto tutti, con i ruoli educativi tradizionali: la mamma che tiene aperto il canale del dialogo e il papà che “tira un po’ le redini”. Ma forse questa è un’idea da nonni (appunto!),  da persone abituate a famiglie in cui i ruoli erano più rigidamente definiti. Vedremo, tra qualche anno. Intanto, godiamoci non solo i nipoti, ma anche i nostri figli, i loro genitori.

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