Una nuova nipotina: che impegno!

Ci scrive una nonna raccontandoci la sua esperienza di una settimana con la figlia e la nipotina di poche settimane. Grande felicità, ma anche grande impegno…

L’avevo dimenticato di nuovo. E questa volta non me l’aspettavo: va bene dimenticare nel lungo tempo che separa l’epoca in cui i erano piccoli figli e la nascita dei nipoti, ma ora sono passati solo pochi anni tra i nipoti “grandi” e la nuova nipotina. E invece mi accorgo ancora una volta che la memoria è inaffidabile: eppure, mi sembrava che ogni momento fosse scolpito nella mia mente!

Ma andiamo per ordine, cioè dalla settimana appena trascorsa, quella in cui mia figlia è stata da me con la bimba. Una delizia infinita, una tenerezza a cui è impossibile resistere, ma…  impensabile tenere il ritmo che avevano prima le mie giornate! Colpa anche mia, naturalmente: la mia piccola nipotina, quel tesoro tutta sorrisi e smorfiette, quegli occhi a tratti così intenti, il privilegio di poter seguire i piccoli grandi progressi giorno per giorno (“hai visto? Ha afferrato da sola il sonaglino!”; “guarda come segue la musica: le piace proprio!”…),   è una calamita che fa passare in secondo piano tutto il resto!
Eppure, anche per la nonna, anche alla mia età, conciliare tutto è necessario! Perché purtroppo per chi, come me, lavora ancora, sia pure da casa (libera professionista, free lance, si dice… che tradotto vuol dire ritmi massacranti, date di consegna rigide, paura di rifiutare le commesse per il timore di uscire dal mercato), impossibile ritagliarsi una settimana di tregua se non nei periodi “canonici” (tradotto: agosto e Natale).

Ma torniamo al mio tesoro. Che è una bimba tranquilla e solare, serena, circondata da tutto l’affetto del mondo. Ma come non andare a coccolarla ogni minuto? Come non concedersi il piacere di una passeggiata a “fare la nonna” spingendo la carrozzina?
Questi sono i piaceri. Poi, c’è tutto il lavoro. Perché naturalmente in questa settimana ho cercato di concedere un po’ di riposo alla mamma: quale nonna non lo avrebbe fatto? E quindi mi sono accollata lavatrici, riordino, pulizie, spesa e cucina. Tutte incombenze moltiplicate (è un piacere anche tornare a preparare i piatti preferiti di mia figlia, per farle una coccola in più, ma… ci vuole tempo anche per questo!) e da infilare qua e là nella giornata. E ho cercato di riservare alle serate le ore da dedicare al lavoro. Ma va bene così, anzi è bellissimo così, perché il calore di quella bimba stretta al mio cuore, i sorrisi riservati a me, lo sguardo che si illumina quando  mi vede, cancellano ogni stanchezza.

Nonna Adele

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