Pasqua, ricordi e… fotografie
Ci sono ricorrenze, come la Pasqua, in cui ci viene naturale tornare con la memoria al passato. E basta sfogliare l’album delle nostre fotografie familiari perché ci saltino incontro le foto dei nostri bambini intenti a rompere le uova di Pasqua, con i musini già sporchi di cioccolato e quello sfavillio negli occhi di chi pregusta la sorpresa…
Ma se sfogliare le vecchie fotografie è una piacere e una sorpresa – quante cose avevamo dimenticato! – , è anche l’occasione per sentirci il cuore stretto da un po’ di malinconia. Malinconia e nostalgia per il tempo passato, certo; ma anche una malinconia diversa, più sottile. Quella che ci porta a chiederci quante cose oggi, con una maturità diversa e tanti anni in più sulle spalle, faremmo in maniera diversa. Quella che ci fa temere di aver commesso degli errori nella difficile opera di affiancare e sostenere la crescita dei nostri figli, e di avere così inciso, e magari in un modo non proprio positivo, sul loro atteggiamento nei confronti della vita, sul loro modo di affrontare i problemi.
Anche quando i risultati non ci sembrano poi malvagi, e abbiamo figli diventati adulti responsabili e ben inseriti nella società e nel lavoro, ci viene da chiederci se magari sarebbero oggi più sereni se fossimo stati meno severi, se avessimo dedicato loro più tempo. Perché sì, è sempre questo il nodo e il rimpianto, per i genitori di ieri come per quelli di oggi: di essere stati “in corsa”, assorbiti da mille altri fronti e chiamati a occuparci delle infinite urgenze a cui ci mette di fronte la vita, e di esserci persi una parte dell’infanzia dei nostri bambini.
Un rimpianto che magari non ha ragioni oggettive (tutti sappiamo che in fondo i bambini incoraggiati a cavarsela da soli sono più autonomi e sicuri di sé e acquisiscono competenze importanti per la loro vita), ma che comunque, ora che siamo consapevoli che “quei tempi” sono passati definitivamente, ci stringe il cuore.