La crescita della “Silver Economy”

coppia-senor-shopping_Monkey Business Images | Dreamstime.comNoi “over 55” siamo la terza economia del mondo. A dirlo è Merrill Lynch, la banca d’investimento americana oggi proprietà della Bank of America. E se lo dice lei… beh, crediamoci! Insomma, secondo la stima di questa banca le cose starebbero così: la “Silver economy” (l’economia che ruota intorno alla “terza età”) varrebbe globalmente oggi circa 7 trilioni all’anno, e andrebbe aumentando. Si calcola infatti che entro il 2020 la capacità di spesa, a livello mondiale, di noi “anziani” raggiungerà  i 15 trilioni, e anche il nostro numero aumenterà in maniera esponenziale: in Europa, entro il 2060, un terzo della popolazione sarà oltre i 65 anni.

Una grande capacità di spesa, dunque, ma anche esigenze ben precise, e ben diversa da quelle di chi è più giovane. E ci si sta cominciando a chiedere che cosa e in che modo dovrà cambiare. Per esempio, si dice, i negozi si organizzeranno con corsie più ampie, e magari si attrezzeranno con sedie o panchine in cui sederi di tanto in tato: le etichette saranno scritte a caratteri più grandi e più leggibili; prodotti pensati per noi, magari con confezioni più piccole; viaggi studiati per venire incontro alle nostre esigenze lasciandoci il piacere della scoperta, ma con un certo confort…

Fantascienza? Certo, in Italia è molto difficile, ora, trovare dei servizi pensati per facilitare le cose e chi è nella terza età; e anzi, con la crisi e la riduzione delle pensioni, spesso anche gli anziani si trovano in difficoltà. Eppure qualcosa si muove. Basta vedere (se guardiamo al lato frivolo) al fatto che alcune case cosmetiche o di moda hanno cominciato a scegliere modelle anziane (la settantenne Helen Mirren per l’Oreal, oppure la bellissima Charlotte Rampling per Nars…) o al fatto che in Giappone la catena Aeon ha già pensato al pubblico più avanti negli anni ampliando le corsie, aggiungendo aree riposo e arricchendo la sua offerta per questo target. Poco, certo, in rapporto alle tante cose che si potrebbero ancora fare, ma intanto… qualcosa si muove, e soprattutto cominciamo a essere visti non più come persone sulla via del tramonto, ma un pubblico interessante dal punto di vista commerciale e a cui offrire prodotti dedicati.

 

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