Emozioni di una neo-nonna

Tre chili e poco più di tenerezza infinita tra le braccia… e sentire il cuore che trema e le lacrime che salgono agli occhi. Un pulcino nuovo nuovo, una bimba che si affaccia alla vita e che mi regala un nuovo sguardo sul mondo, mi spalanca la porta di una nuova fase dell’esistenza, mi proietta di nuovo nel futuro, anche se ormai pensavo di avere davanti solo anni di ripiegamento e di ricordi. E invece i ricordi sono qui, sono tutti da costruire, giorno dopo giorno, grazie al privilegio di poter vedere questa vita sbocciare..

Insomma, è bastato un secondo per ritrovarmi nonna innamorata senza mezze misure. Un innamoramento diverso da quello di quando sono diventata mamma, perché doppio: c’è questa bimba, un fiore dai minuscoli, delicati lineamenti, e c’è mia figlia, la minore, quella che è sempre stata la “mia bimba piccola”, che mi basta chiudere gli occhi per ricordare neonata, un batuffolo con tanti capelli scuri. E ora la guardo diventata mamma, trasformata come solo la maternità sa fare: lo sguardo nuovo e profondo con cui fissa negli occhi la sua bambina mentre la allatta, la dedizione totale, l’attenzione verso i suoi bisogni, la capacità di mettere se stessa in secondo piano e di tirare fuori energie anche quanto è stremata… come solo le mamme sanno fare. Ma anche con quelle incertezze e quelle paure che ben ricordo, di quando ero al suo posto.
Gioia e tenerezza doppia; ma anche ansie doppie. E la consapevolezza di dover più che mai stare attenta a non fare passi falsi, a non dare l’impressione di invadere il campo, di dare consigli non richiesti; ma anche essere pronta ad accogliere le richieste di aiuto, a consigliare, a incoraggiare, a smussare le paure…
Un compito difficile, delicato, in cui devo cercare di tenere a freno la mia emotività (difficilissimo!). Difficile resistere alla tentazione di farmi avanti per cambiare la bimba dopo la poppata, di prenderla in braccio e cullarla al primo vagito… Difficile non sentire una stretta al cuore, anzi viceversa mostrarmi serena, quando vedo la mia bambina, ora mamma, sull’orlo del pianto, a chiedersi se il suo latte è sufficiente… Difficile cercare di non telefonare o bombardare di whatsapp i genitori per chiedere notizie, anche se conosco i ritmi serrati delle giornate e sono la prima a dire che durante le poppate bisogna spegnere il telefono…
Cuore in bilico, dunque, ma comunque sempre pronto a dare amore e aperto a quel futuro che solo i nipoti sanno donare.

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