Di nuovo nonna, inaspettatamente!

nonna-nipoti-gemelli-Stuart-Monk-_-Dreamstime.comUna nonna racconta: diventare di nuovo nonna dopo gli ottant’anni. Un’esperienza meravigliosa, ma diversa dalla prima volta, quando era molto più giovane!

Vittoria è una nonna anziana. Eppure, è stata una nonna giovanissima! Quando aveva appena 52 anni è diventata nonna della sua prima nipotina, figlia del suo “ragazzo” più grande.
Trent’anni dopo, quando quasi non ci sperava più, anche il suo secondogenito è diventato papà di due gemelli.
“La nascita dei due bambini è stata per me una gioia infinita!” dice Vittoria, una bella signora di 84 anni, aperta e sorridente, anche se certo con qualche acciacco inevitabile a quest’età. “A me spiaceva che mio figlio non avesse bambini, perché vedevo che lui e sua moglie li desideravano molto. Ma ormai avevo quasi perso le speranze. Quando mi hanno detto di aspettare un bimbo (anzi, due!), mi si è allargato il cuore. Ho però anche toccato con mano quante cose erano cambiate!”

Cambiate… in che senso?
“Quando è nata Giulia, la mia prima nipotina, ero ancora giovane e ce la facevo a fare… tutto! E avevo un atteggiamento ben diverso verso la vita: per esempio, non ho mai avuto paura che qualcosa potesse andare male, durante la gravidanza di mia nuora, nel parto, dopo… Ora sono piena di paure: durante tutta la gravidanza dell’altra nuora mio figlio non ha fatto altro che rimproverarmi perché, benché fosse monitorata costantemente da medici bravissimi, io agitavo sempre i fantasmi delle cose che potevano andare storte. E anche ora che i bimbi ci sono, sono belli, vivaci, svegli, continuo a farlo, ad avere mille paure: che possano farsi male, che possano ammalarsi…. Me ne rendo conto e cerco di trattenermi, ma è più forte di me!”

Con un po’ di malinconia Vittoria ricorda di quando, giovane nonna, in estate ospitava le sue due nipoti più grandi da lei, in campagna, mentre i genitori erano in città, ancora impegnati con il lavoro. Di come le portasse in piscina, alle feste di paese, a fare lunghe camminate, al cinema, a innaffiare l’orto o a raccogliere i pomodori (“ormai l’orto non ce l’ho più e l’estate la passo in città”). Ricorda i Natali passati insieme (“anche ora certo passiamo il Natale tutti insieme, ma non riesco più ad andare a comprare i regali da sola, e non saprei più che cosa regalare. Alla fine, do i soldi ai genitori: che scelgano loro!”), di quando preparava le tagliatelle fatte in casa con l’aiuto delle bambine (“ora non le faccio neanche da sola”), di come le piaceva andare in giro insieme a loro (“le caricavo in macchina e andavamo di qua e di là. Ogni giorno un programma diverso. E loro si divertivano un mondo!”).

Ora, con i nuovi nipotini, che ormai hanno due anni, è tutto diverso. “Non vedo l’ora di vederli, aspetto il momento di cui mio figlio viene a trovarmi con la famiglia o viene a prendermi per portarmi da loro, ma poi mi accorgo che non ce la faccio più. I bambini hanno l’argento vivo, corrono qua e là, mettono tutto in disordine… Io mi stanco presto. Non ho più la forza di sedermi a terra con loro per fare una costruzione, di inseguirli, di giocare a nascondino… Certo, racconto favole o sfogliamo insieme un libro, ma niente più corse. È bellissimo seguire i loro progressi giorno per giorno, vedere i cambiamenti, e forse ora li percepisco meglio di quando ero giovane; ma non potrei mai stare da sola con loro neanche mezza giornata, altro che le vacanze di un tempo!”

“Ogni tanto, certo, mi viene un po’ di malinconia a pensare che non li vedrò arrivare a trent’anni, com’è stato con le altre due. Difficilmente von vedrò la loro laurea, per esempio. Lo dico serenamente: è così che va la vita. Che però intanto mi ha regalato ancora la gioia grandissima di vedere loro, e di vedere mio figlio e mia nuora ora perfettamente felici e appagati. Che è quello che ogni mamma desidera.”

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