Zii e nipoti: un rapporto prezioso

Un po’ amici, un po’ maestri, un po’ fratelli e sorelle maggiori: gli zii sono una figura importante per i bambini, una figura di accudimento che ha caratteristiche peculiari, diverse da quelle dei nonni. E averli vicini è una vera fortuna, perché contribuiscono a creare quel tessuto di affetti saldi sui quali il bambino può contare, e che sono la garanzia per una crescita serena. Non solo: anche dal punto di vista pratico, degli zii abbastanza vicini da poter ricorrere a loro per un SOS dell’ultimo minuto sono una risorsa preziosa per le famiglie!

Gli zii possono però avere ruoli diversi. Quando sono più giovani dei genitori, diventano una specie di ponte tra bambini (e ragazzi) e mamma e papà: sono adulti, certo, ma adulti con i quali si ha molta confidenza, che non hanno un ruolo “regolativo” come i genitori, e quindi è più facile per i bambini e i ragazzi ricorrere a loro per confidarsi, per chiedere un consiglio, oppure, quando ci si avvicina all’adolescenza, per smussare certi angoli e fare da “cuscinetto” e attenuare gli inevitabili conflitti tra figli e genitori.
Quando sono più grandi di mamma e papà, sono invece una sorta di “pre-nonni”, figure autorevoli ma meno “morbide” dei nonni.
Possono essere anche dei maestri, delle figure a cui i bambini e i ragazzi fanno riferimento quasi come a modelli a cui rifarsi, assorbendo le loro passioni e i loro insegnamenti magari più facilmente che da altre figure, proprio perché li sentono più vicini e meno “regolativi”.
In ogni caso, figure importanti soprattutto durante l’adolescenza, quando i ragazzi hanno spesso atteggiamenti di chiusura e di scontro con i genitori.

Anche gli zii, però, devono sapere che va bene concedere ai bambini qualche piccola trasgressione quando sono con loro, ma le regole fondamentali che i genitori danno ai bambini devono essere rispettate, e che soprattutto ci deve essere un sistema di valori condiviso che non può essere contraddetto da loro. Quindi se i bambini, ma soprattutto i ragazzi, si confidano con loro, non devono avere pareri o consigli in contraddizione rispetto alle linee-guida educative dei genitori. Altrimenti il bambino (o il ragazzo) si potrebbe sentire autorizzato a trasgredire certe regole, contando sull’appoggio più o meno esplicito di uno zio o una zia “complici”.

Come sempre, il segreto sta nell’equilibrio, che nell’educazione dei bambini in particolare significa anche accettare che abbiano una pluralità di figure di riferimento, di importanza diversa, ma tutte unite dall’affetto.

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