Che cosa deve sapere un bambino?

bambini-gioco-all'aperto-pallaA me ogni tanto capita. Una mamma, amica di mia figlia, che si dice preoccupata perché il suo bambino, di tre anni, non sa ancora contare fino a dieci. Un’altra che mi confida molto fiera che sua figlia, di un anno più grande, sa già scrivere il suo nome e cognome. E perfino su Internet mi imbatto nella domande di mamme che si chiedono se quello che il loro bambino (di età prescolare) sa “è sufficiente”.

Ma sufficiente a che cosa? Nessuno sembra chiederselo. Perché sì, se un bambino ha imparato a scrivere il suo nome, come un disegno, è una bella cosa… ma saper leggere e scrivere è altro, e comunque perché insegnarglielo prima di mandarlo a scuola, con il rischio che trovi la prima elementare estremamente noiosa e deludente? E se sa contare fino a dieci… bravissimo! Però saper abbinare le quantità ai numeri è un’altra cosa e se anche lo impara prima di andare a scuola… in classe, poi, che cosa fa? E comunque l’età in cui un bambino impara a leggere, scrivere e contare non influisce minimamente su quanto bene saprà leggere, scrivere e contare… quando gli servirà davvero!

Ma poi, ci sono delle cose che il bambino deve “saper fare”? Lasciamo alla scuola le valutazioni (sperando di trovare sempre le meravigliose maestre che sono il vanto della scuola italiana), e noi… limitiamoci a dare ai nostri bambini (figli e nipotini) tutto l’amore che sappiamo, proteggendoli, almeno loro e almeno in questi primi magici anni, dalla terribile morsa della competitività che ci impone la nostra società. Perché è questo che, secondo me, i bambini hanno bisogno di sapere. Devono sapere di avere una mamma e un papà (e nonni, e zii, e fratelli, e amici…) che li amano e a cui non interessa a che età imparano a scrivere il loro nome. Devono sapere di essere sempre al sicuro, e di potersi affidare e confidare con gli adulti che li circondano. Devono sapere che possono sbagliare senza che questo influisca di una virgola sull’affetto di chi ne segue la crescita. Devono sapere che sono liberi di giocare, inventare, sognare, correre, saltare… Devono sapere che non c’è nulla di più bello di passare una giornata all’aperto giocando con la mamma, il papà, i nonni, i fratelli. E insomma, noi adulti dobbiamo prima di tutto proteggere i bambini e cercare di regalare loro, per quanto possiamo, un’infanzia spensierata e felice.

Su questo tema, trovi un altro articolo anche a questo link:
Ansia di prestazione? No grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *