È questione di carattere…

gemelli-maschi-2-3-anni-gelato-ghiaccioloCari nonni e nonne (e mamme e papà), la buona notizia c’è: non dipende tutto da noi! E questo è, almeno per una parte di noi, un bel peso di meno!
Forse oggi le scuole di pensiero sono diverse, ma ai tempi di noi nonni chi tra noi cercava di diventare un “buon genitore” consultando libri e manuali, a un certo punto si sentiva quasi sopraffatto dal senso di responsabilità. Sembrava infatti che tutto, nell’educazione dei bambini, dipendesse solo dai genitori. E quindi sensi di colpa quando perdevamo la pazienza (e ci capitava, come capita alle mamme e ai papà di oggi), se non riuscivamo a dedicare ogni attimo del nostro tempo ai figli, se ci concedevamo un weekend in coppia lasciandoli dai nonni, ma anche se mangiavano poco o troppo, se litigavano con gli amichetti, se non amavano leggere, se a scuola avevano qualche difficoltà… e chi più ne ha più ne metta.
Anch’io, come mamma, ho vissuto questo clima… Oggi, guardando i miei nipotini gemelli, penso invece che le differenze di carattere ci sono, e sono innate. E sono queste differenze che fanno sì che, di fronte a comportamenti assolutamente uguali per entrambi (e come si potrebbe, altrimenti?), ognuno reagisca a suo modo.
Uno è un po’ timido, quasi diffidente all’inizio, ma molto più affettuoso poi, una volta presa confidenza. L’altro è subito disponibile e pronto al sorriso, ma sempre alla ricerca di nuove cose da fare e da scoprire, per cui: un sorriso, un abbraccio e via. Uno è molto più attento, è capace di stare lì a giocare (quasi) da solo per un po’, concentrato su un libro o su un peluche; l’altro sembra aver sempre bisogno di novità, salvo poi lasciarsi affascinare da un tappo da incastrare e stare lì a provarci finché non ci riesce. Uno è molto interessato ai giochi del fratello e pronto a toglierglieli di mano appena può; l’altro invece sembra accontentarsi di quello che ha, senza farsi troppi problemi. Uno è un buongustaio, pronto ad assaggiare nuovi sapori; l’altro sembra essere meno interessato al cibo.
Piccole differenze, certo, in due bimbi sereni. Ma differenze che fanno pensare. Forse ognuno nasce con un suo carattere di fondo, e sulla base di questo reagisce in un modo o nell’altro agli stimoli, positivi e negativi, che l’esperienza gli offre. E quindi, perché l’azione educativa (nostra, ma soprattutto dei genitori) sia davvero efficace e aiuti a contenere e sostenere, ma senza “fare danni”, bisogna tener conto di queste differenze.
Fortunatamente, però, per noi nonni il tempo delle responsabilità educative è passato, e ora possiamo concederci il lusso di goderci senza affanni lo spettacolo di queste minuscole vite che sbocciano davanti ai nostri occhi. E non è un privilegio di poco conto!

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