Nuovo anno scolastico: nonni in prima linea!

Ed eccoci di nuovo qui, in quest’anno terribile e incredibile, a salutare i nostri nipotini la mattina nell’accompagnarli a scuola, a riprenderli all’uscita, quando ci vengono riconsegnati dalle maestre o dalle assistenti (questa nuova figura “di rinforzo”, comparsa in molte scuole).
Nonni in prima linea, come sempre, ma… quante cose sono cambiate! Non più capannelli di nonni fuori dalle scuole, ma solo saluti da lontano. E con queste mascherine, poi! Certe volte è difficile perfino riconoscersi o parlarsi (avete notato come sia difficile seguire un discorso, con le mascherine? Certe volte, ci si chiede se abbiamo una perdita di udito, che compensiamo con la vista e interpretando la mimica facciale…).
Ma poi, una volta “recuperati” i bambini… Vi ricordate quando ci correvano incontro, ci abbracciavano, ci mollavano lo zaino e correvano a salutare gli amici? Ora niente di tutto ciò: ogni nonno/nonna/genitore/babysitter prende il suo bimbo e via, a casa! Saluti frettolosi, perfino un po’ sospettosi se qualcuno pensa di attardarsi un po’, di fare due chiacchiere…

Tante cose sono cambiate anche per le famiglie, a partire da quelle che usufruivano del servizio del bus scolastico. Anche se gran parte dei Comuni si è data molto da fare per garantire un servizio efficiente nel rispetto delle norme anti-covid, inutile negare che i disagi ci sono: i bus possono caricare meno bambini, quindi di conseguenza i giri si moltiplicano e gli orari… pure!
Insomma, mille problemi che spesso vengono “risolti” con il supporto di noi nonni. Che facciamo tutto, ma abbiamo anche paura, visto che, anche se ora le statistiche dicono che l’età media dei contagiati si sta abbassando, i problemi più seri li ha chi già soffre di altre patologie. Cioè noi.

Però, quali sono le alternative? C’è chi (pochi, a dire il vero!) si organizza per l’”home school”, cioè insegnare a casa. Però la scuola non è solo apprendimento; è anche socialità, imparare a stare con gli altri, litigando ma risolvendo i conflitti; imparare a riconoscersi, veder nascere quelle amicizie che durano a lungo, e che sono fatte di fiducia, di confidenza, di capire che certi problemi li hanno anche gli altri, che si possono risolvere, e che comunque… parlarne è meglio! È fatta di rapporto con gli insegnanti, che non sono genitori o nonni, sono più distanti, ma sono comunque adulti di riferimento. È acquisire quella pluralità di punti di vista che fa crescere… Per questo noi siamo per la scuola in presenza, comunque e appena è possibile!

Quindi… non ci resta che incrociare le dita e fare il tifo per i nonni, i veri eroi di questa “nuova” scuola, certi che comunque l’amore per i nipoti li porterà a essere sempre disponibili. E con l’augurio che questo virus non preda il sopravvento mettendo in ginocchio un’istituzione fondamentale come la scuola.

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