Nonni e nipoti – Sbaglio, ma non sono sbagliato!

Com’è difficile educare! È il mestiere più difficile del mondo: significa accompagnare un bambino nella sua crescita, guidandolo ma anche lasciando che scopra quali sono i suoi talenti e le sue passioni. E anche se noi nonni, fortunatamente, non abbiamo più responsabilità educative dirette con i nostri nipoti, condividiamo comunque con i genitori il compito di guidarli.

C’è una cosa in particolare su cui nonni e genitori dovrebbero essere in perfetta sintonia: evitare di scoraggiare i bambini e i ragazzi. E per farlo, la prima regola è “usare” bene gli errori. Proprio così: gli errori sono utili, se sappiamo servircene nel modo giusto, cioè con un atteggiamento aperto e positivo. Che è: “OK, hai fatto uno sbaglio. Ma questo non vuol dire essere sbagliato”. Dirlo, ma soprattutto crederci, essere incoraggianti, far sì che  il bambino lo senta, che non si identifichi nell’errore pensando che non riuscirà mai a essere come dovrebbe o come gli altri si aspettano che sia.

D’altra parte, tutti noi facciamo degli sbagli. E certo ci brucia (brucia anche a noi nonni, nonostante la nostra età e l’esperienza – se non la saggezza – che dovremmo aver acquisito), però sappiamo che, una volta fatto quell’errore, se non altro abbiamo più probabilità di non ripeterlo. Ecco, dobbiamo riuscire a trasmettere questo atteggiamento anche ai nostri nipotini, per permettere loro di trasformare l’errore in un’opportunità di crescita. E questo vale per tutti gli errori, sia quelli scolastici che quelli “di vita”.

Quindi prima di tutto, quando facciamo notare ai bambini uno sbaglio, limitiamoci a questo: evitiamo di dire “Ecco, sei sempre il solito!”, “Non stai mai attento!”, “Non ci si può fidare di te!”…;  ma diciamo piuttosto frasi del tipo “Guarda, avresti fatto meglio a fare…”, oppure “Ora ti spiego questo passaggio: vedo che non l’hai capito bene”… Perché, appunto, sbagliando si impara, come dice un famoso detto, ma si impara solo se abbiamo la mente aperta e non bloccata dalla paura di non farcela.
Insomma, per i nostri piccoli dobbiamo essere come degli allenatori che li spronano a dare il meglio di sé, ma anche dei fan che credono in loro in maniera incondizionata, convinti che non solo ce la faranno, ma anzi che saranno sempre in grado di superare, e alla grande, qualsiasi ostacolo si troveranno davanti nel loro percorso scolastico e in generale nell’intero percorso di vita.

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