Natale: regaliamoci una pausa per riflettere

Si avvicina il Natale, e come ogni anno si apre la frenesia dei regali: che cosa regalare ai nipoti? Che cosa desiderano? Che cosa fa trovare loro sotto l’albero, il giorno di Natale? Questo Natale che sembra partire sempre prima, e che per molti bambini sembra identificarsi proprio con la grande festa dei doni…
E certo, nonni e genitori cercano di trasmettere ai bambini il messaggio che il Natale è ben più di questo, che anzi il vero Natale è altrove, ma è una battaglia difficile da vincere. E poi, è così bello vederli felici, vivere con loro il periodo dell’attesa, darsi da fare per trovare proprio il regalo che desiderano, quel giocattolo che è pubblicizzato in televisione…

Il rischio di questo Natale all’nsegna solo dei doni è però che appena i bambini crescono un po’, quando si svela il “segreto” di Babbo Natale e finiscono l’attesa e il mistero, questa festa si svuoti di significato, diventi una festa come tante, bella sì, ma solo un’occasione per incontrarsi in famiglia, per un pranzo speciale, per uno scambio di regali non poi tanto diverso da quello che è consuetudine fare per un compleanno o per altre festività…
E poi, quando i nipoti crescono, i nonni (e spesso anche i genitori) non sanno più bene che cosa regalare loro, e finiscono per preparare la “bustina” con un po’ di soldi che possano spendere da soli. Molto pratico, certo, ma anche un po’ spersonalizzante, non trovate? Così, anche la gioia dello scambio dei doni viene meno…

Per questo è importante fin dai primi anni fare del Natale una festa davvero “diversa”, da vivere pienamente nel suo significato più autentico. Che è certo un significato religioso, ma è anche un significato profondamente umano. Natale significa accoglienza, significa solidarietà, significa capacità di tendere una mano a chi ha bisogno. Significa tornare alla narrazione dei Vangeli, a quel bambino nato in una grotta, al freddo. Solo dando spazio a questi valori il Natale può continuare negli anni a essere una vera festa della famiglia.

Questo certo non significa un Natale di ascetismo e di sofferenza. Anzi, godiamoci pure il presepe, l’albero, gli addobbi, la sorpresa dei regali, i sorrisi felici dei bimbi quando trovano proprio i giocattoli che avevano visto in TV. Ma accanto a tutto questo, facciamo posto anche a qualche momento per un Natale più raccolto, più intimo, più… Natale.

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